Seregno – Hanno dovuto ripercorrere anni di abusi, cominciati quando erano appena dei bambini, uno addirittura sotto i 10 anni. Si è celebrato la scorsa settimana davanti al gip del tribunale di Monza, l’incidente probatorio voluto dal sostituto procuratore Flaminio Forieri, titolare delle indagini sullo studente 26enne di San Carlo arrestato a ottobre con gravi accuse di violenza sessuale su tre minorenni seregnesi. L’accertamento istruttorio è servito a dare un ulteriore riscontro alle accuse mosse dai tre ragazzi,oggi adolescenti, nei confronti del 26enne seregnese.
I tre avrebbero raccontato in maniera dettagliata i terribili abusi subiti. Racconti che il pm, forte già di una misura cautelare ottenuta dal gip, e che ha portato all’esecuzione della misura restrittiva di ottobre, giudica convergenti e credibili.
L’indagato avrebbe abusato dei tre per anni, approfittando della presenza in casa delle vittime, a cui faceva da babysitter. I ragazzi, dal canto loro, hanno nominato un avvocato per tutelare i loro interessi contro il presunto violentatore. L’indagine, a questo punto, sembra avviarsi alla conclusione. L’indagato, era un frequentatore della parrocchia. Gli approcci, però, sarebbero avvenuti all’esterno dell’ambiente dell’oratorio. Proprio dalla chiesa, comunque, sono partite le indagini. In particolare da un episodio: i genitori avevano infatti notato un atteggiamento anomalo nei loro figli durante una premiazione in chiesa.
Il presunto pedofilo, presente all’evento, si era avvicinato per congratularsi e uno di loro si era rifiutato di stringergli la mano andandosene senza dire una parola. «Questo particolare non è sfuggito ai parenti e amici della vittima – aveva spiegato uno degli investigatori al Cittadino – che poi ne hanno parlato fra di loro e hanno deciso di chiedere al ragazzo delle spiegazioni. E’ stato in quel momento che il giovane ha rivelato di detestare quell’uomo per quello che gli aveva fatto». Da quella vicenda partì una prima denuncia fino a trovare riscontri anche sulle altre due presunte vittime.
Federico Berni