Monza – Ancora schiuma nel Lambro. Mercoledì l’Arpa di Monza ha rilevato la presenza di tensioattivi in quantità notevolmente superiore alla norma (un milligrammo per litro).
L’episodio è l’ennesimo dopo che dall’inizio di aprile le guardie ecologiche del parco della valle del Lambro avevano rilevato a più riprese presenza di schiume, presumibilmente tensioattivi, sulla superficie del corso d’acqua. Il 4 aprile un primo rilevamento aveva riportato una presenza di «tensioattivi non ionici» in una concentrazione nei limiti della norma. Chiazze evidenti di schiuma sono state poi notate nel Parco di Monza e a San Giorgio. Dalla testimonianza delle guardie ecologiche l’inquinamento sembrerebbe avere origine tra Merone e Nibionno.
«Così non si può più andare avanti -ha commentato il presidente del Parco della Valle del Lambro, Emiliano Ronzoni-. Non occorrono i rilievi dell’Arpa per constatare che è in atto un inquinamento persistente ai danni del fiume. È necessario passare dai rilievi e dalle analisi alla individuazione puntuale delle cause e dei responsabili, riuscendo finalmente a eliminare le prime e a bloccare i secondi».