Ad Arcore non si gioca piùLa Peg congela 130 dipendenti

Peg Perego: ancora problemi per il settore del giocattolo. L'azienda ha annunciato la scorsa settimana l'apertura di una cassa integrazione per oltre un centinaio di persone. I lavoratori hanno risposto con alcune ore di sciopero e un presidio davanti ai cancelli.
Ad Arcore non si gioca piùLa Peg congela 130 dipendenti

Arcore – Peg Perego: ancora problemi per il settore del giocattolo. L’azienda ha annunciato la scorsa settimana l’apertura di una cassa integrazione per oltre un centinaio di persone. I lavoratori hanno risposto con alcune ore di sciopero e un presidio davanti ai cancelli, mercoledì. Ora si attende l’incontro di lunedì, durante il quale verranno avanzate le richieste dei dipendenti, che invocano una riorganizzazione del lavoro così che la crisi non continui a infierire solo sul ramo giocattoli. La nuova cassa integrazione, che dovrebbe cominciare il 15 ottobre per quarantacinque lavoratori, e per altri 85 dal 5 novembre, riguarda in pratica quasi l’intero comparto.

«La Peg Perego – spiega Antonio Guzzi di Fiom Brianza – ha annunciato il provvedimento per 130 persone, tutti appartenenti all’area del giocattolo e dintorni, che durante l’anno ne ha già subìta un’altra. Mercoledì sono state indette due ore di sciopero, con la richiesta di un accordo che tuteli i lavoratori e mitighi gli effetti negativi della crisi. I lavoratori hanno anche organizzato un presidio spontaneo». Nel frattempo si sono riunite le assemblee, venerdì, ed è arrivata la convocazione per lunedì della prossima settimana, quando le rsu, le sigle sindacali e i rappresentanti dell’azienda siederanno a un tavolo per discutere la questione La richiesta dei dipendenti è chiara: far sì che le difficoltà di mercato e del periodo non continuino a pesare solo sulle spalle del giocattolo, ma che il loro effetto sia alleviato da una ridistribuzione interna.

«Serve un ragionamento più ampio per affrontare il momento negativo – continua Guzzi – proposte condivise per sostenere il calo di mercato. Si propone una riorganizzazione del lavoro, un intervento sugli orari sull’insieme della fabbrica, in modo che non sia così colpito solo il ramo del giocattolo e ciò che gli ruota attorno». Già interessato dalla cassa a rotazione all’inizio dell’anno, il comparto dei giocattoli aveva duramente risentito degli effetti della crisi sugli acquisti anche lo scorso anno, anche nel periodo natalizio, un tempo il più intenso, quello in cui era necessario assumere per far fronte al boom di vendite. La Peg Perego è nata ad Arcore nel 1949; da allora ha portato i suoi prodotti per la prima infanzia e ampliato i suoi mercati non solo all’Europa, ma a tutto il mondo, con linee di produzione anche negli Stati Uniti, in Brasile e in Canada, oltre alle due italiane, ad Arcore, San Donà di Piave e Ceggia (in provincia di Venezia).
L.Ros.