A Monza sempre meno verdeCementificato l’84% del territorio

L'indagine sul consumo del suolo effettuato da Legambiente conferma che quella di Monza e Brianza è una delle provincie più cementificate d'Italia. Male il capoluogo, ancora peggio Vedano e Lissone.
A Monza sempre meno verdeCementificato l’84% del territorio

Monza – In 10 anni, dal 1999 al 2009, a Monza una superficie pari a 2,5 volte i Giardini reali è stata “cancellata” dall’urbanizzazione: questo ha contribuito a fare della città di Teodolinda e della Brianza rispettivamente il capoluogo e la provincia più cementificate della Lombardia, a sua volta la regione più urbanizzata d’Italia. Questa è la fotografia scattata dal rapporto di Legambiente Lombardia, che lo scorso 12 dicembre ha pubblicato le mappe e i dati regionali sul consumo di suolo, con l’obiettivo di «fornire uno strumento affinché ogni comune si doti di un proprio censimento dell’uso del suolo», perché è proprio la mancanza di dati in merito «a impedire alla politica di comprendere la gravità del fenomeno e di correre ai ripari».
I dati che il rapporto mostra fanno di Monza e della Brianza maglie nere del consumo di suolo: con l’84% e 2774 ettari del territorio antropizzato (ovvero dove l’uomo è intervenuto sull’ambiente naturale, attraverso per esempio la realizzazione di strade, edifici ecc), Monza comanda la classifica dei capoluoghi lombardi, davanti a Milano (79%) e a Bergamo (57%). Idem la Provincia, prima col 55%, davanti a quella di Milano (41%) e di Varese (29%). Ad allarmare sono soprattutto i dati che vanno dal 1999 al 2009, anno su cui essi si basano e nei quali la Brianza ha consumato più di 2mila ettari – pari a 0,7 volte la città di Monza -, a discapito dei territori agricoli (-2189 ha, ettari) e a differenza invece delle superfici degli ambienti naturali, in aumento (+90 ha). Di certo la Provincia negli anni ha consumato troppo suolo per venire incontro alla crescita demografica, diventando, dopo quella di Napoli, la seconda provincia italiana per densità abitativa.
Se a Monza spetta il primato del “consumo di suolo” tra i capoluoghi lombardi, in Brianza è terza dietro a Vedano al Lambro (90% del territorio antropizzato) e a Lissone (85%). Tuttavia Monza si salva grazie soprattutto al Parco (685 ha) e alla Cascinazza (72 ha), due aree verdi da tutelare come fossero oro. Mentre scarseggiano i terreni agricoli (14%): in 55 anni ha perso una superficie pari a quasi due volte quella del Parco.
In Brianza, invece, il dato che balza all’occhio riguarda i comuni che hanno superato quota 70% di territorio antropizzato in un solo decennio: se nel 1999 erano soltanto 6, nel 2009 si erano poco più che raddoppiati. Ora a rischio troviamo altri 6 comuni: su tutti Desio (-125 ha nel periodo).
L’indagine conclude suggerendo di «sfruttare la battuta d’arresto del mercato edilizio per orientare nuovamente le strategie del settore, fissando il principio che il suolo non va consumato, ma che è necessario investire sullo spazio già costruito».
Nicolò Cafagna