Anche Monza scende in piazza per lo sciopero generale di venerdì 29 novembre proclamato da Cgil e Uil. Chi aderirà, lo farà per l’intera giornata o turno di lavoro. L’astensione lavorativa riguarda sia il settore pubblico, che quello privato (ricadute previste su trasporti, servizi scolastici, servizi dei comuni come la raccolta rifiuti). A Monza la manifestazione organizzata dalla Cgil Monza Brianza, partirà alle 9 da piazza Castello. Il corteo si snoderà per le vie del centro per arrivare in piazza Roma. Qui la serie di interventi sarà chiusa da Walter Palvarini, segretario generale Cgil Monza Brianza.
Sciopero generale 29 novembre: le motivazioni Cgil
Tra le motivazioni della protesta, la Cgil indica anche la necessità di «cambiare la Legge di Bilancio e di chiedere di aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione e servizi pubblici e investire nelle politiche industriali. Flat tax e condoni legalizzano di fatto l’evasione fiscale, sottraendo risorse al gettito che finanzia sanità e servizi pubblici, noi siamo per un fisco equo e progressivo come previsto nella nostra Costituzione». La Cgil sottolinea anche come «i salari e le pensioni non siano stati rivalutati adeguatamente. Il Governo ha sottoscritto un accordo separato per i dipendenti pubblici dove riconosce solo il 5,78% di aumento dei salari con una inflazione a consuntivo del triennio trascorso del 17%».
Sciopero generale 29 novembre: le motivazioni Uil
Allo sciopero prenderà parte anche il sindacato pensionati della Cgil. «Ci mobilitiamo – spiega Anna Bonanomi, segretaria generale dello Spi Cgil Monza Brianza – perché siamo consapevoli che in Italia si sommano grandi questioni irrisolte in campo sociale, politico e democratico e la responsabilità di questo Governo è quella di aggravare la crisi anziché affrontarla e risolverla. In Italia, il Pil cresce troppo poco, cala l’indice di fiducia, diminuisce la produzione industriale. Anche in Brianza il lavoro è malpagato e insicuro, aumentano le sacche di povertà».
«Manca una seria previsione per gli investimenti pubblici e ancora una volta – aggiunge la responsabile dello Spi Cgil Monza Brianza – si lascia al mercato senza regole il compito di governare le scelte economiche di uno Stato. Noi del sindacato pensionati della Cgil vogliamo che le pensioni siano adeguate al maggior costo della vita: con il blocco della rivalutazione delle pensioni, nel 2023 le casse dello Stato hanno risparmiato ben 3 miliardi e mezzo di euro, a cui si aggiungono, nel 2024, altri 6 miliardi e ottocento mila euro. Si tratta di soldi nostri, ma che non ci verranno più restituiti».