Il Salone del Mobile ha riaperto a Milano dopo l’emergenza sanitaria, i rinvii e tutti i timori. Dal 7 al 12 giugno a Rho-Fiera l’edizione numero 60 con 20 padiglioni occupati per 200mila metri quadrati e un totale di 2.173 espositori, il 27% dei quali stranieri (Europa, Stati Uniti, Canada, Arabia Saudita, India, Sud Est Asiatico e Estremo Oriente).
Salone del Mobile, Fontana: «Dai più piccoli artigiani della Brianza agli Atenei di fama mondiale»
“È senza ombra di dubbio l’evento fieristico più atteso per Milano e la Lombardia – ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana all’inaugurazione martedì mattina – Un evento di caratura mondiale che genera un’importante ricaduta in termini economici e di immagine su Milano, sulla Regione e sull’economia globale italiana. Un catalizzatore unico di eccellenze del territorio, un veicolo straordinario in cui converge tutto il saper fare lombardo, in cui si valorizza il sistema delle imprese e delle loro associazioni, l’emblema di ingegno e tradizione della nostra terra: dai più piccoli artigiani della Brianza agli Atenei di fama mondiale”.
E poi: “Perché, non dimentichiamolo mai, il Made in Italy all’estero è soprattutto questo: design e moda sono vessillo lombardo nel mondo, ambasciatori delle qualità italiane all’estero. Sostenibilità e innovazione sono la chiave per il futuro e ancora una volta, quest’evento dimostra tutta la lungimiranza di cui ha dato prova in 60 edizioni”.
Salone del Mobile, trend di mercato e processi produttivi
Un pensiero particolare è stato quindi rivolto ai trend del mercato, ai nuovi prodotti e ai processi produttivi: “In un’ottica di digitalizzazione e innovazione dei materiali occorrono nuove competenze – ha concluso Fontana – Le nostre imprese, soprattutto quelle artigiane, hanno bisogno di figure professionali specializzate. Regione interviene concretamente nel mismatch tra domanda e offerta di lavoro: sosteniamo percorsi professionali per giovani studenti, aderenti ai bisogni del tessuto produttivo, ed eroghiamo bonus occupazionali per le aziende e voucher di formazione per l’adeguamento dell’attuale forza lavoro”.