La nuova stangata sulla bolletta energetica aggrava una situazione già complicata. Il periodo successivo all’emergenza sanitaria, caratterizzato da una forte ripresa degli ordinativi, aveva probabilmente illuso un po’ tutti. Ma ora non è più tempo di ottimismo.
«La bolla post Covid – commenta Giancarlo Pagani, coordinatore territoriale Uil Monza Brianza – si sta sgonfiando. Dopo la pandemia le imprese avevano registrato un notevole incremento della produzione. Ora dobbiamo fare i conti con diversi fattori negativi. C’è la crisi del “bianco”, cioè del settore degli elettrodomestici, come dimostrato anche dall’annunciata chiusura della produzione da parte della Candy di Brugherio. E poi c’è la congiuntura negativa del mercato dell’automotive in Germania: anche in Brianza diverse imprese lavorano per i grandi marchi automobilistici tedeschi». Ma i segnali negativi non arrivano solo da questi comparti.
Crisi economica in Brianza, la Uil: 500 posti a rischio in sei mesi
«In Brianza – aggiunge Pagani -, da qui a giugno ci sono 500 posti di lavoro a rischio. Segnali di criticità ci arrivano pure da altri settori: legnoarredo, tessile e gomma-plastica. Diverse imprese stanno esaurendo il pacchetto di ammortizzatori sociali a disposizione. Nel 2024 c’è chi ha utilizzato ferie e permessi pur di non intaccare le ore di cassa integrazione, ma questa ovviamente non è una soluzione a praticabile lungo termine. L’aumento dei costi energetici e il prolungarsi delle tensioni internazionali contribuiscono ad aggravare la situazione». Accusa un calo delle commesse anche il comparto delle macchine utensili. L’Ucimu, l’associazione che riunisce le imprese del settore, ha comunicato i dati 2024. Su base annua la raccolta ordini è in territorio negativo, registrando un -5,6% rispetto al dato 2023; -3% gli ordini interni e -7,5% gli ordini esteri.