«Il problema non nasce oggi – esordisce Walter Palvarini, segretario generale Cgil Mb– già a luglio del 2023 analizzando alcuni dati ci eravamo allarmati. Ora la nostra preoccupazione è quella di essere di fronte a una crisi strutturale. Una crisi che non va sottovalutata». I problemi non investono solo il metalmeccanico, ma anche altri settori: una parte del tessile e della gomma plastica, il chimico, il cartotecnico e persino il legno arredo «soprattutto nelle aziende più piccole per l’aumento dei costi di produzione».
Crisi economica in Brianza, la Cgil: sono partiti i licenziamenti
Soffre anche l’indotto a partire dalle imprese di pulizia e dei servizi mensa. Come “reagiscono” le aziende? «C’è chi ricorre alla cassa integrazione -prosegue Palvarini– chi procede con lo smaltimento ferie, ma purtroppo sono già state avviate alcune procedure di licenziamento. I più esposti al rischio sono i lavoratori somministrati per i quali abbiamo chiesto a livello nazionale un ammortizzatore sociale di filiera». Palvarini ricorda che la crisi del 2008 era stata definita uno “tsunami”. «Oggi non abbiamo avvertito un’onda che si è schiantata su di noi; l’andamento è più lento, ma non per questo meno preoccupante. Non vediamo una ripresa».
Crisi economica in Brianza, la Cgil: l’orizzonte è l’Europa
Palvarini ammette che non si tratta di una situazione solo brianzola né, tantomeno, solo italiana: «È una crisi europea per la quale si paga il conto di ritardi e di scelte non fatte». Le sfide di oggi sono triplici: tecnologica, ambientale, energetica, costi compresi. Tornando all’Italia, «il nostro paese ha due mercati di riferimento, quello europeo, tedesco soprattutto, e quello americano. Aprire un canale privilegiato con gli Usa è una politica miope. Il nostro orizzonte è l’Europa che in questo momento, si trova in una condizione di debolezza. Questa situazione non so se sia all’origine della crisi ma di certo incide. Ci impegneremo a difendere l’occupazione e a innovare il tessuto produttivo».