Tre uomini, una gamba e un pezzo da museo: chi vuole un vero Garpez?

Idea firmata Aldo, Giovanni e Giacomo per avere in casa un originale Garpez.
Aldo, Giovanni e Giacomo Tre uomini e una gamba
Aldo, Giovanni e Giacomo Tre uomini e una gamba

È chiaro che con 30mila lire “il mio falegname la faceva meglio”. E infatti Giovanni (e Giacomo e Aldo), alla fine non l’hanno fatta fare a un falegname: hanno scelto un centro specializzato in stampe 3D e così tutti ora possono avere in casa propria un originale Garpez. Proprio la gamba del film, quella che è stata comprata per 170 milioni dal suocero e futuro suocero dei tre e che loro, dirigendosi verso il matrimonio perdono e recuperano ammaccata. Proprio “Tre uomini e una gamba”, il film del monzese Aldo Baglio e dei milanesi Giacomo Poretti e Giovanni Storti con Marina Massironi poi candidato per la miglior regia ai David di Donatello e vincitore di un Nastro d’argento.

Tre uomini, una gamba e un pezzo da museo: il trio e il merchandising con il Garpez

Ecco: il trio ha fondato una società che si chiama MyAGG con cui produce e vende merchandising legato ai loro successi televisivi, teatrali e cinematografici. Tra questi, la riproduzione della celebre gamba che il futuro suocero compra soltanto perché ha saputo che l’artista, Garpez, sta per morire, e confida che il valore d’acquisto raddoppi. Non costa 170 milioni di lire ma nemmeno 30mila lire: la gamba più simile a quella del film costa infatti 360 euro ed è lunga 75 centimetri, ma ne esistono anche una versione da 40 centimetri a 270 euro e una da 20 centimetri ai più abbordabili 40 euro. Oltre a magneti per frigo, sagome per dolci, stampi, portachiavi e addobbi natalizi.

Tre uomini, una gamba e un pezzo da museo: “Prodotto in Pla, polimero biodegradabile e compostabile”

Il prodotto è realizzato in Pla, un polimero derivato dalla trasformazione degli zuccheri presenti in mais, barbabietola, canna da zucchero e altri materiali naturali e rinnovabili e non derivati dal petrolio. Questo polimero è biodegradabile e compostabile – si legge sul sito – Oltre al materiale utilizzato, è proprio il processo della stampa 3D a essere considerato il più sostenibile in assoluto” e Aldo, Giovanni e Giacomo suggeriscono di non avvicinarlo a fonti di calore. “Questo prodotto è realizzato in Italia ed è pensato come oggetto da collezione”.

Su Facebook esiste anche una pagina dedicata all’artista, falsa ovviamente e non creata dal trio, in cui viene raccontato come Michel Garpez, nato a Boston nel 1887 e considerato come uno dei più importanti esponenti della Transavanguardia (come dice Giacomo nel film) e le cui opere sono in larga parte conservate al Moma, il Museum of modern art di New York.