This Is The End, la mostra a Monza e i suoi artisti: Matteo Suffritti e il cemento

Il 18 maggio alla Reggia vernice per la collettiva che si interroga sui tanti, troppi baratri su cui si affaccia il mondo: i protagonisti.
Matteo Suffritti, 8.000.000.001, fotoincisione su ferro, 44x44x25 cm (2023)
Matteo Suffritti, 8.000.000.001, fotoincisione su ferro, 44x44x25 cm (2023)

Countdown per la mostra This Is The End che un gruppo di artisti ha promosso dal basso trovando, di passo in passo, una rete sempre più larga di collaborazioni, compresa quella del Cittadino che è media partner del progetto. L’appuntamento è alla Reggia di Monza, nella sala convegni (a fianco del teatrino) dal 19 maggio e fino al 9 giugno, con inaugurazione sabato 18 alle 16.30.

La collettiva raccoglie le opere di Elisa Cella, Nicola Evangelisti, Nadia Galbiati, Roberto Ghezzi, Elena Ketra, Camilla Marinoni, Andrea Meregalli, Gabriele Micalizzi, Silvia Serenari, Matteo Suffritti, che hanno costituito allo scopo l’associazione culturale And come nuova realtà promotrice di iniziative artistiche e propone nel titolo, la canzone dei Doors presente anche nella colonna sonora di Apocalypse Now di Coppola: quel film ha nel dna Cuore di tenebra di Joseph Conrad: due opere, ricordano gli artisti, che “fanno riflettere sullorrore, sulla follia e sulla psicologia umana. La mostra vuole essere infatti un grido proposto dagli artisti, da sempre sensibili alle vibrazioni che il mondo produce e custodi della loro rielaborazione”. L’arte – scrivono – fa da tramite per mettere in comunicazione le varie scienze coinvolte, interroga il presente e chiama professionisti e pubblico a una riflessione collettiva per affrontare le sfide per il futuro. Ecco i profili degli artisti.

This Is The End, la mostra a Monza e i suoi artisti: chi è Matteo Suffritti

Artista: Matteo Suffritti
Tema: esplosione demografica e bellezza

Matteo Suffritti
Matteo Suffritti

Nato nel 1978, Matteo Suffritti è un artista e fotografo milanese con alle spalle studi di grafica e di tecnica pubblicitaria. Le sue foto-installazioni sono realizzate con materiali diversi (artificiali e naturali) che possono spaziare dal metallo al plexiglass o dall’acqua alla luce. Lo sguardo dei suoi lavori è rivolto principalmente su due visioni. Uno, più introspettivo ed intimo, è composto da ricordi, memorie ed una ricerca più nostalgica, mentre l’altro pone l’attenzione sulle problematiche ambientali e sociali. Infatti, le opere più recenti realizzate con la tecnica della fotoincisione, sono composte da dei micromondi antropologici e dalla raffigurazione dei suoi aspetti più critici: diorami di città ormai al collasso, palazzi dorati e baraccopoli in contrapposizione a ville barocche.

Matteo Suffritti ha esposto in mostre collettive e personali. Vincitore del Premio MarteLive di Roma nel 2011 e dello Special Project di Espoarte nel 2017, ha partecipato a tre edizioni dell’Arteam Cup (Venezia, Alessandria e BonelliLab). Per il Premio Carlo Bonatto Minella ha esposto a Praga e alla Villa Vallero di Rivarolo Canavese (To).

Tra le varie mostre annovera quelle al Mvsa di Sondrio, ai Musei civici di Domodossola, a Palazzo Bastogi di Firenze e alla Biennale di Dresda (Germania).