Il Los Angeles Times ha scritto che quelle galassie lontane migliaia di anni luce hanno fatto photobombing – si sono inserite cioè a sorpresa nella foto di qualcun altro. E così è: quella che si vede al centro della prima vera immagine restituita alla Terra dall’innovativo James Webb Space Telescope, è la stella 2MASS J17554042+6551277, che la Nasa e l’Esa e i tecnici hanno scelto per compiere un ulteriore spazio avanti nella calibrazione del telescopio. Quello che si vede intorno, sono stelle e addirittura galassie sparse nello spazio.
L’operazione di calibrazione del telescopio l’aveva spiegata al Cittadino Camilla Pacifici, astrofisica monzese che aveva collaborato alla creazione del sistema spaziale all’avanguardia e che ora continua a lavorarci. «Sei mesi di tempo di test prima di diventare davvero operativo per la ricerca» aveva spiegato alla fine di gennaio, quando il JWST stava raggiungendo il punto di osservazione.
LEGGI l’intervista a Camilla Pacifici
La Nasa ha diffuso mercoledì 16 marzo la fotografia della stella. “Mentre lo scopo di questa immagine era di mettere a fuoco la stella luminosa al centro per la valutazione dell’allineamento, l’ottica di Webb e NIRCam sono così sensibili che le galassie e le stelle viste sullo sfondo sono visibili. In questa fase dell’allineamento dello specchio di Webb, noto come “fasatura fine”, ciascuno dei segmenti dello specchio primario è stato regolato per produrre un’immagine unificata della stessa stella utilizzando solo lo strumento NIRCam. Questa immagine della stella, denominata 2MASS J17554042+6551277, utilizza un filtro rosso per ottimizzare il contrasto visivo”.
Per farsi davvero un’idea di cosa si sta guardando bisogna partire da un presupposto: la stella 2MASS J17554042+6551277 si trova a circa 2.000 anni luce dalla Terra. Un anno luce corrisponde a 9.461 miliardi di chilometri: quindi 9.461.000.000.000 km x 2.000, che matematicamente si scrive 1.8922e+16.
QUI si trova l’immagine ad alta risoluzione
Dietro alla stella, poi, altre stelle e galassie. Anche qui, per chiarezza: una galassia è un insieme di stelle, pianeti, sistemi, ammassi legati dalla reciproca forza di gravità. Il Sistema solare fa parte della galassia che chiamiamo Via Lattea. Quindi ciascuna di quelle galassie che si vedono nell’immagine contiene a sua volta stelle, sistemi, ammassi, proprio come la Via Lattea. A una imprecisata quantità di miliardi di chilometri dalla Terra.
La Nasa, che ha realizzato il telescopio con Esa (l’Agenzia spaziale europea ) e Canadian space agency, ha spiegato che entro l’inizio di maggio, forse prima, saranno terminate le calibrazione e poi, per un paio di mesi, verranno preparati gli strumenti scientifici. La prima immagine a piena risoluzione è attesa nel corso dell’estate. Il JWST, aggiungono, “aiuterà a risolvere i misteri del nostro sistema solare, a guardare fino a mondi distanti attorno ad altre stelle, provare le strutture misteriose e le origini del nostro universo e il nostro posto al suo interno”.