Monza: l’arte e l’oro di Bruno Freddi in mostra (corona ferrea inclusa)

La galleria Villa Contemporanea ospita dal 4 maggio una mostra dedicata all'artista e ai suoi dipinti, ma anche alla sua arte orafa.
Bruno Freddi, Gli uomini d'oro, 2015, olio e tecnica mista su tela, cm 180x150
Bruno Freddi, Gli uomini d’oro, 2015, olio e tecnica mista su tela, cm 180×150

Il grande pubblico lo conosce per essere l’orafo che ha saputo creare due copie perfette della corona ferrea del duomo di Monza, una delle quali conservata dalla Fondazione Gaiani e dal museo della basilica di San Giovanni. Ma il mondo dell’arte lo conosce anche, e profondamente, per una vita dedicata alla pittura e alle performance, alla scultura e alle installazione.

Quel mondo si traduce oggi nella personale di Bruno Freddi “Uomini d’oro – percorsi emotivi” che la galleria Villa Contemporanea di Monza in via Bergamo 20 ospita da sabato 4 maggio (vernice alle 18) al 6 luglio. Mantovano d’origine e brianzolo per scelta, Freddi ha l’atelier a Osnago – a pochi passi da un altro artista che pochi non conoscono, Alberto Casiraghy e le edizioni Pulcinoelefante.

Monza: gli uomini d’oro di Bruno Freddi

Bruno Freddi, Gli uomini d'oro, 2015, olio e tecnica mista su tela, cm 180x150
Bruno Freddi, Gli uomini d’oro, 2015, olio e tecnica mista su tela, cm 180×150

La mostra ruota attorno all’opera che dà il nome alla personale, una grande tela di quasi due metri per un metro e trenta che per Massimo Gianquitto, nel testo critico che accompagna il progetto, condensa la poetica dell’artista: “Coesistono infatti in quest’opera i diversi temi della sua ricerca: la figura umana – imprescindibile segno dell’opera del maestro -, il muro e la materia, l’universalità dei sentimenti come l’amore, l’amicizia, la fratellanza, ma anche il ripudio dell’odio e dell’indifferenza, a cui sostituisce la denuncia coraggiosa di ogni tipo di soprusi e torti. Gli uomini (e non solo le donne, che egli rappresenta più di sovente), sono le figure dipinte con quel suo caratteristico tratto, incompleto, abbozzato, quasi frettoloso, con scarsa descrittività, forse perché gli esseri umani non possiedono la perfezione, che è unicamente divina, ma al contrario sono carichi di una grande e intensa espressività”.

Ginquitto ci legge un’umanità sofferente, lacerata, disperata e in cerca di pace; uomini e donne, testimoni e protagonisti delle ingiustizie e degli squilibri del mondo che li ha condannati alla loro irrilevanza sociale ma, cosa ancora più straziante, alla perdita del sé, delle relazioni familiari, del senso di comunità e di ogni umana speranza di riscatto”. Ma nella tavolozza di Freddi, in quell’oro che rimanda alle coperte che avvalgono gli scampati ai naufragi sui barconi, si ritrova anche la forza di volontà dell’uomo e l’attaccamento alla vita.

Monza: l’oro di Bruno Freddie la scultura con Anna Turina

«È la prima volta che la galleria espone un artista di così lunga ed intensa carriera – scrive Monica Villa, alla guida della galleria – una scelta motivata dall’amicizia e dalla stima che, personalmente, nutro nei suoi confronti, dalla fascinazione per le sue opere, oltre che dall’influenza che ha avuto in me la sua arte orafa quando, al termine del percorso liceale, ho intrapreso, per un breve periodo, studi di oreficeria. La passione per la sperimentazione, che ci accomuna, ha fatto sì che nascesse in me il desiderio di
lanciare una sfida a Bruno: realizzare un’opera a quattro mani con un’artista della galleria
».

L’idea allora: proporre all’artista un’opera a quattro mani con un’artista della galleria, Anna Turina, con la quale ha realizzato una scultura presente nella mostra che, per larga parte, si affida ai dipinti dagli anni Settanta a oggi.

Bruno Freddi con la Corona ferrea e l’elmo di Costantino
Bruno Freddi con la Corona ferrea e l’elmo di Costantino

L’eccezione è nella seconda sala: lì, grazie al sì della Fondazione Gaiani e del Museo e tesoro del duomo, trova spazio una delle copie della corona ferrea, occasione eccezionale per vedere da così vicino il capolavoro realizzato nell’originale tra il V e il VII secolo dopo Cristo. La Fondazione riconoscerà ai visitatori della mostra in galleria un ingresso ridotto (12 euro anziché 14) sul biglietto cumulativo d’ingresso al Museo del Duomo di Monza, previo ticket da esibire, rilasciato dalla galleria stessa. In questo modo sarà possibile completare “idealmente” il percorso di visita iniziato a Villa Contemporanea, visionando sia la corona ferrea originale, che l’altra copia conservata nel museo.