C’è la tensione che scorre all’ora di punta nei centri delle città, quando basta un clacson per far scoppiare una rissa. Oppure l’invidia nei confronti di chi ottiene una promozione, i piagnistei delle persone davanti a uno spritz, le farmacie prese d’assalto da una popolazione malata e acciaccata. Tutto questo è felicità?
Cerca risposte e vie d’uscita il monologo “Mi abbatto e sono felice” in scena al teatro Binario 7 di Monza nel fine settimana. Il volto e la voce a uno spettacolo “a impatto ambientale zero, autoironico e dissacrante” li presta Daniele Ronco, che parte da “La decrescita felice”, il movimento fondato da Maurizio Pallante, per concludere che “l’unica ancora di salvezza è l’amore. L’unica variabile impazzita, l’unica variabile a sfuggire alle leggi della fisica e della chimica. L’amore per se stessi, per le altre creature e per il pianeta che ci ospita potrà salvarci da un declino altrimenti inarrestabile”.
“L’idea di mettere in scena Mi abbatto e sono felice nasce dalla riflessione che mi ha accompagnato nei mesi successivi alla morte di mio nonno – ha scritto l’attore e autore – una persona che mi ha insegnato tanto e che stimo infinitamente per la condotta di vita esemplare perseguita durante i 91 anni trascorsi su questo pianeta. Ecco allora un monologo a impatto ambientale 0, che vuole far riflettere su come si possa essere felici abbattendo l’impatto che ognuno di noi ha nei confronti del pianeta”. A impatto zero, già: lo spettacolo è alimentato direttamente da Pallante da una bici agganciata a un generatore, su cui pedala per tutto il tempo. “L’amore non costa, non crea Pil, non inquina, è scomodo perché fa ammalare di meno, perché sfugge alle statistiche, perché non è tassabile – almeno per ora”. Sabato 5 marzo alle 20.30, biglietti e informazioni sul sito binario7.org.