La tv secondo la Gialappa’s Band: il trio si è raccontato a Meda

La Gialappa’s band ha richiamato il pubblico delle grandi occasioni in sala civica Radio a Meda.
Meda Gialappa's e libro
Meda Gialappa’s e libro

La Gialappa’s band ha richiamato il pubblico delle grandi occasioni in sala civica Radio a Meda, alla presentazione-discussione del primo libro “Mai dire noi-tutto quello che non avreste voluto sapere” edizione Mondadori. La serata è stata promossa dall’assessorato alla Cultura d’intesa con Voci della Storia-festival storico-letterario e Un Mondo di libri. Il dibattito è stato condotto da Eva Musci. Il benvenuto al foltissimo pubblico è stato rivolto dall’assessore Fabio Mariani. 

La Gialappa’s band era presente con due dei suoi componenti: Giorgio Gherarducci e Marco Santin, mentre Carlo Taranto ha partecipato in collegamento video. Gli argomenti affrontati sono stati tra i più vari; accattivante anche l’esposizione, leggera e divertente, tanto da strappare più volte  risate e applausi. Una serata che si è snodata all’insegna della spensieratezza, dell’allegria con momenti di comicità e fine umorismo.

La tv secondo la Gialappa’s Band: gli inizi, Zelig e Mai dire Gol

Il duo presente in sala con qualche intervento di Carlo Taranto ha esordito raccontando in breve da dove hanno iniziato a farsi conoscere fino al grande pubblico del piccolo schermo con “Mai dire gol”. Hanno raccontato: “Tutto è iniziato a Radio Popolare di Milano dove eravamo stati battezzati con nomi di battaglia: bocconiano, raccomandato e air fresh. Prima non ci conoscevamo e la nostra conoscenza è stata casuale, poi c’è stato Bar Sport. Nel 1986 a Zelig. E a proposito di Zelig, il locale c’è ancora ma la trasmissione è fallita. È stato per noi un locale che abbiamo frequentato in amicizia, all’inizio anche come soci. Lì abbiamo promosso nei vari provini Gene Gnocchi, Luciana Littizzetto e tanti altri comici diventati famosi. Ma a molti ha anche fatto credere che i tre minuti di esibizione fossero sufficienti a essere bravi. Ma i comici vanni fatti crescere, devono avere un repertorio a cui attingere. Noi in Mai dire gol abbiamo fatto crescere i comici, c’è una nuova generazione, che ha cambiato un po’ lo stile e il modo di fare comicità, si guarda di più alla comicità all’americana. Noi non siamo dei comici siamo le cosiddette “spalle” . Per esempio, il Mago Forest è un grandissimo professionista, preparatissimo e studia ogni parola, non va mai fuori copione che segue fedelmente. Anche noi abbiamo sempre un canovaccio ma spesso all’interno dello stesso improvvisiamo”.

La tv secondo la Gialappa’s Band: cosa manca alla televisione di oggi

Cambiando argomento e spostando il tiro sulla televisione, sempre a ruota libera, hanno aggiunto: “Per due punti in più di share anche la Rai si è accodata alle televisioni commerciali, tanto che tutti hanno spostato i programmi della prima serata alle 21.30, così gli appuntamenti della seconda serata sono andati a farsi benedire in quanto partono tardi e in pochi sono disposti a starli a vedere. Un provvedimento che non ha senso. Mancano programmi culturali in prima serata. Adesso solo serial e fiction, mentre sarebbe auspicabile il ritorno a sceneggiati tratti da libri di scrittori importanti che avrebbero una duplice valenza far conoscere agli italiani libri che non leggono e far ritornare la voglia di teatro alle persone”. E ancora: “Ma a voi sembra possibile che Canale 5 proponga per tre volte alla settimane il Grande Fratello? La tv negli anni Sessanta è stato uno strumento che ha insegnato qualcosa a tante persone, a un Paese in cui gli  analfabeti erano tantissimi ed è servita per istruirli e  accrescere l’interesse verso la cultura. Adesso si fanno programmi con pochi soldi e sono poveri, vuoti; tutti rimpiangiamo quando c’erano più soldi a disposizione e i programmi erano ben fatti e di valore”.