“La Cattedrale Vegetale del Parco di Monza è crollata ma nessuno ne parla”

C'è un'altra grande perdita per le bufere di luglio, al Parco di Monza: la Cattedrale Vegetale. Una lettera di Dome Bulfaro per parlare di quanto accaduto e sollevare domande.
Quel che resta della Cattedrale Vegetale nel Parco di Monza
Quel che resta della Cattedrale Vegetale nel Parco di Monza

Poeta, perfomer, cofondatore della casa editrice Mille Gru, insegnante e ideatore del centro culturale e scuola PoesiaPresente Lab, perno dello sviluppo del poetry slam in Italia: Dome Bulfaro, monzese, è questo è molto altro. Dopo quanto accaduto con le devastazioni meteorologiche a Monza e Brianza, ha deciso di scrivere al Cittadino per raccontare un’altra grave perdita nello straordinario patrimonio naturale del Parco, sollevando domande aperte a tutti. Ecco la sua lettera.

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Quasi nessuno ne conosce l’esistenza e, certamente, questa è la principale ragione per cui non si parla di una parte del crollo della Cattedrale Vegetale del Parco di Monza. Forse, se fosse stata una cattedrale gotica composta di marmi e vetrate, avremmo parlato di crollo di uno dei luoghi spirituali più significativi della città di Monza, avremmo parlato di gravissima ferita inferta al cuore di questa città. Se fossero state persone, anziché alberi, avremmo gridato alla tragedia e usato parole come “morti”, “strage”, “eccidio”. Ma nella nostra cultura gli alberi non meritano tale rango e di conseguenza così tanto rispetto e dignità. E allora parliamo di alberi “abbattuti” o, nei casi migliori, di alberi “caduti”. E passa inosservato il fatto che tanti dei bellissimi tigli che, come colonne compongono la Cattedrale Vegetale, che si erge nel Parco di Monza a due passi dalla Porta di Villasanta, siano stati sradicati o spezzati dal nubifragio che ha devastato Monza (e buona parte della Brianza) il 21 luglio del 2023, una data che chi ama questa città non può più dimenticare.

La Cattedrale Vegetale e il Festival del Parco

Il Parco è il cuore polmonare della città di Monza, e la Cattedrale Vegetale potrebbe diventare il luogo spirituale-simbolico per eccellenza di questo cuore. Lo sanno bene gli organizzatori del Festival del Parco 2023, che quest’anno spingeranno ancora di più, attraverso eventi e mostre calibrate, nel conferire alla Cattedrale un ruolo preminente. Il rischio però è che questa sacra architettura botanica chiuda i suoi battenti, prima ancora di essere conosciuta dagli stessi cittadini monzesi.

Chi oggi attraversa camminando il viale della Cattedrale, percependolo come la navata principale della Cattedrale Vegetale, avvertirà nel proprio animo tutta la profondità dello sfregio vitale e artistico inferto; sarà testimone di uno scenario di guerra dove troppi alberi sono “caduti”, sotto il tiro delle mitragliate di grandine e raffiche di vento. Lo stesso accadrà a chi oggi cammina nei Giardini della Villa Reale: s’imbatterà nel tronco colossale di una quercia-simbolo andata al tappeto (d’erba secca), che pare sia lì a ricordarci quanto anche i più forti abbiano caviglie d’argilla. Certamente attraverso operazioni artistiche, sia la quercia morta che la parte crollata della Cattedrale, potranno trovare una nuova linfa vitale, ma l’estetica resta comunque una risposta incompleta se non porta l’essere umano a una rinnovata evoluta etica.

La Cattedrale Vegetale e l’ecatombe insensata

La tromba d’aria ha suonato i suoi fischi di morte per oltre 500 alberi solo nel Parco di Monza. Le querce farnie, le querce rosse, i tigli, gli Ippocastani e i pini silvestri, tra le specie che contano più caduti, non possono essere alberi morti invano. Ho letto “che i danni si aggirano intorno ai 300mila euro”, ma non possiamo ridurre ogni danno, sempre e solo, a una quantificazione economica. Questa ecatombe insensata (ovvero questo sacrificio di vittime offerto a quale divinità?), ci impone la necessità non più procrastinabile di riflettere sulle nostre responsabilità, individuali e collettive, di specie umana rispetto agli stravolgimenti climatici i quali, come un boomerang, ci stanno presentando il conto sempre più evidente delle nostre azioni scellerate; un conto drammatico che stiamo subendo noi stessi e, quel che è peggio, stanno subendo a causa nostra tutti gli abitanti del pianeta.

La Cattedrale Vegetale e gli esseri viventi del Parco

Questa tromba d’aria di venerdì 21 luglio 2023, per l’ennesima volta in questi ultimi anni, ci mette spalle al muro e ci sbatte in faccia il fatto che dobbiamo trasformare totalmente il nostro rapporto con la Terra, la quale non è proprietà privata della specie umana, ma è un Bene di tutti i suoi abitanti. Questa trasformazione evolutiva della nostra specie, però, non può avvenire senza che l’essere umano non recuperi la dimensione del sacro e del diritto alla dignità di ogni specie vivente e ogni risorsa naturale, sia essa organica e inorganica.  

Quel che resta della Cattedrale Vegetale nel Parco di Monza
Quel che resta della Cattedrale Vegetale nel Parco di Monza

La “ricostruzione” delle parti crollate della Cattedrale Vegetale del Parco di Monza e il suo futuro sviluppo progettuale – innanzitutto considerando ogni albero del Parco come un essere vivente che abita e vive il Parco più di ogni essere umano – può rappresentare simbolicamente questo nostro mutamento di prospettiva, questo nostro salto evolutivo in termini di sensibilità, empatia e pensiero, questo tendere al naturale e al bello, che ogni giorno il Parco ci insegna, anche grazie a chi quotidianamente se ne prende cura e lo ama, come se fosse il suo corpo e il battito del suo cuore.

Dome Bulfaro
dopo aver camminato e riflettuto nella Cattedrale Vegetale con Sergio Civati, tra gli organizzatori del Festival del Parco che avverrà nel settembre 2023.