Il Mac di Lissone entra in Amaci, l’Associazione dei musei d’arte contemporanea

Il museo accolto nella prestigiosa realtà per il ruolo sul territorio e il rafforzamento nazionale e internazionale.
Lissone Mac Museo arte contemporanea
Lissone Mac Museo arte contemporanea Fabrizio Radaelli

Il Mac di Lissone entra ufficialmente tra i soci dell’Amaci (Associazione dei musei d’arte contemporanea italiani) perché “si è distinto per il ruolo cruciale che svolge sul territorio di riferimento e per l’impegno nel rafforzare il proprio posizionamento sia a livello nazionale che internazionale“. A dirlo è Lorenzo Balbi, presidente Amaci, che insieme ai direttori dei musei associati ha promosso l’adesione della realtà lissonese riconoscendo l’impegno nella “valorizzazione del patrimonio culturale e l’attenzione dedicata ai linguaggi dell’arte contemporanea” che “rappresentano un contributo prezioso che arricchisce il panorama culturale italiano, rendendo il museo una realtà di grande valore per la nostra rete”.

Solo per citarne alcuni, Amaci conta sulla presenza di 25 (ora 26) tra i più importanti musei d’arte contemporanea come il Castello di Rivoli e il Centro Pecci di Prato, la Fondazione Musei civici di Venezia e quella Torino Musei, la Gamec di Bergamo, il Kunst Merano e il Maga di Gallarate, il Macro e il Maxxi di Roma, il Museo Marini di Firenze, il Museo del Novecento di Milano, il Mart di Rovereto. «A venticinque anni dalla sua fondazione – ha detto Stefano Raimondi, direttore artistico del Mac di Lissone – l’ingresso in Amaci rappresenta un momento significativo nella storia del museo, che lo posiziona e lo inserisce in un network virtuoso, composto da 26 tra i più importanti musei d’arte contemporanea in Italia. Questo accreditamento, fortemente voluto, ha inoltre un valore importante per la comunità locale e l’intero territorio della provincia di Monza e della Brianza, che può trovare nel Mac un punto di riferimento per l’arte contemporanea».

Il Mac di Lissone in Amaci: i protagonisti del successo

L’associazione è nata nel 2003 e ha lo scopo di sostenere le politiche museali legate alla contemporaneità: si propone, ricorda il Comune di Lissone, di consolidare ogni anno di più il suo ruolo di realtà istituzionale e di punto di riferimento per lo studio e la promozione della ricerca artistica contemporanea in Italia e all’estero. «L’ammissione del Mac è una notizia che accogliamo con grandissima soddisfazione – commenta il sindaco di Lissone Laura Borella -. Si tratta di un prestigioso riconoscimento del valore culturale del nostro museo, che è un punto di riferimento non solo per la città di Lissone, ma per l’intera provincia di Monza e Brianza. Siamo orgogliosi di far parte di questa rete di eccellenza, che siamo certi contribuirà a rafforzare il nostro impegno nel promuovere la cultura e l’arte contemporanea anche al di fuori dei confini regionali».

Il Mac ha aperto le porte della sua nuova sede nel 2000 e ospita, oltre alle mostre, la rinascita dello storico Premio di pittura Lissone ogni due anni alternato con il Premio Lissone design. Il premio storico ha permesso di raccogliere un’ampia collezione pubblica in cui figurano opere di Emilio Vedova, Piero Dorazio, Mauro Reggiani, Ennio Morlotti, Karel Appel, Antoni Tàpies, Francois Dufrêne, Emilio Scanavino, Achille Perilli, Renato Birolli, Mario Schifano. I protagonisti dello sviluppo del museo, come direttori artistici e conservatori, sono stati Luigi Cavadini, Alberto Zanchetta, Francesca Guerisoli e ora Stefano Raimondi. Ancora per qualche giorno – fino al 26 gennaio – è in corso la mostra “Mockupaint” di Oscar Giaconia.