A metà corsa (inoltrata) il Binario 7 di Monza aggiunge una pagina alla sua storia: quella del cinema. Perché c’è il teatro in tutto le sue forme, c’è la scuola, c’è la rassegna che racconta “altre” spigolature della musica. C’è il grande abbraccio all’arte contemporanea e non solo con il progetto “La bellezza resta”. Ma no, il cinema non c’è mai stato.
Finora. Perché dal 24 febbraio gli spazi di via Turati hanno deciso di fare ciak, inaugurando una prima stagione di “cineforum condiviso, dove teatro e cinema si incontreranno per creare una nuova dimensione narrativa”.
Il Binario 7 porta il cinema a teatro: il punto di riferimento è l’esperienza del Mexico di Milano
Insomma: è nata una commissione nella scuola di teatro che ha deciso di arricchire le pellicole scelte per la rassegna per aggiornare un’arte che si vive in due dimensioni portandole a tre, con “incursioni teatrali, predefinite o improvvisate. Un modo per vivere il cinema a braccetto con il teatro, creare nella creazione, diventare il volto del volto proiettato”.
Il punto di riferimento è un’esperienza straordinaria, quella del cinema Mexico di Milano dove veniva proiettato il “Rocky horror picture show” e dove il film usciva dallo schermo per entrare in sala (non certo come nella “Rosa purpurea del Cairo” di Woody Allen, ma insomma, siamo da quelle parti lì).
Il Binario 7 porta il cinema a teatro: la rassegna si apre con Fantozzi
“Abbiamo scelto, come prima tappa della rassegna, una delle maschere cinematografiche più teatrali del nostro cinema italiano. Un volto che è commedia e tragedia insieme, farse e dramma, l’indimenticabile Ugo Fantozzi”. L’ingresso è 5 euro.
“Per non farci mancare nulla saranno presenti in sala presentatori, critici cinematografici e attori. Durante lo svolgimento della lunga notte verranno servite bevande e cibo a tema”. Tipo Peroni ghiacciata e frittatona di cipolle? Vale la pena di scoprirlo.
“Una richiesta – che non è un obbligo- dress code a tema Fantozzi. Fatevi ispirare da uno qualsiasi dei personaggi della trilogia, da Ugo al Panettiere, da Filini alla signorina Silvani, e fateci vedere la maschera fantozziana che vive in voi. E ora… in sella signori! Alla bersagliera!“.