In questa estate 2024 Claudio Trotta, promoter musicale noto anche in Brianza per essere stato uno degli uomini chiave del famoso concerto di Bruce Springsteen del 25 luglio 2023 al parco di Monza, è stato costretto a rompere il silenzio. Il produttore e organizzatore che con Barley Arts lavora con diversi campioni della musica rock internazionale, ha voluto replicare a Webuild, nuovo brand di Salini Impregilo. Il player specializzato nella costruzione di infrastrutture e grandi opere ha appena pubblicato un dossier nel quale si fa riferimento a un progetto di ristrutturazione dello stadio Meazza che prevede uno stop di quattro anni alle manifestazioni che non siano calcistiche. Nonostante ci siano show programmati e contratti già firmati.
Cosa pensa di questa ipotesi di stop agli eventi non calcistici, paventato da Webuild?
«Lo stadio di San Siro è un bene pubblico Non mi risulta che ci siano comunicazioni in in consiglio comunale a Milano che legittimino queste comunicazioni che ci arrivano a pezzettini dalla stampa. Nella sostanza di quanto riguarda il 2025 ci sono degli impegni, ci sono ben 12 spettacoli musicali già contrattualizzati. Se vogliamo essere in un paese nel quale il pubblico mantenga un ruolo predominante e venga rispettato, è evidente che non si può venire fuori dopo 5 anni di discussioni con una progettualità che nessuno conosce e che oggettivamente, allo stato dell’arte, non è nemmeno legittima.
Cosa non la convince?
«Il fatto di spostare come delle valigie degli spettacoli che comportano impegni, pubblico, maestranze, la stessa società Mi Stadio che gestisce lo stadio, i promoter, gli artisti dallo stadio di San Siro ad un ippodromo o un parcheggio A qualcuno è mai venuto in mente, di spostare la stagione della Scala in un palazzetto dello sport?”
A cosa è dovuto secondo lei?
«A una mancanza di rispetto verso lo spettacolo dal vivo e verso tutte le sue componenti, verso il pubblico. Non si riesce quasi a commentare, sembra quasi una di quelle notizie di agosto di qualche anno fa quando si passava l’estate a leggere Novella 2000».
Ma si è dato una risposta su un atteggiamento così intransigente?
«Ribadisco: non lo prendo nemmeno in considerazione che si voglia e si possa intervenire già nell’estate del 25 .Posso solo dire che esistono studi precedenti fatti da architetti di talento, che presuppongono la possibilità di intervenire sullo stadio con interventi che sono per esempio una copertura totale e un cambio totale del prato che può diventare una struttura facilmente trasformabile da un campo di calcio a quello che è necessario per un concerto perchè lo Stadio San Siro è uno spazio pubblico non è lo spazio esclusivo delle squadre di calcio che tutti noi adoriamo, io per primo. Ma non è esclusivo delle squadre di calcio».
Tornando alla sua esperienza a Monza dell’anno scorso cosa ricorda? Pensa di tornare su Monza in futuro?
«Torno e tornerò molto volentieri perchè Monza è una città importante, molto ricca culturalmente e dal punto di vista naturale. Con un parco meraviglioso. È indiscutibile che ci tornerò, non so quando e non so come ora . La mia memoria va al concerto del 25 luglio 2023 che rimarrà nella storia, una impresa epica con 5 tornado che hanno buttato giù 30mila alberi, grazie all’umanità di tutti quelli che lo hanno reso possibile e sicuro per i partecipanti, è sicuramente uno dei momenti più alti della storia della musica dal vivo in questo paese».
Haun aneddoto su quel concerto a Monza, così indimenticabile?
«George Travis, braccio destro e tour manager di Springsteen, il giorno dopo il concerto mi ha mandato un messaggio con scritto “Claudio questi tre sono stati i concerti più belli che Bruce abbia fatto in Italia se mai dovessi avere dei problemi meteorologici come quelli che avete passato a Ferrara e a Monza vorrei avere al mio fianco te e i tuoi collaboratori“».