Teatro: la signorina Silvani racconta Fantozzi, Mazzamauro al Villoresi

L'attrice Anna Mazzamauro porta a Monza il personaggio iconico della signorina Silvani: al teatro Villoresi.
La signorina Silvani-Mazzamauro e il ragionier Fantozzi-Villaggio
La signorina Silvani-Mazzamauro e il ragionier Fantozzi-Villaggio

È stato il sogno d’amore, un amore impossibile, del ragionier Ugo Fantozzi. La signorina Silvani (della quale non viene mai rivelato il nome di battesimo) impersonata da Anna Mazzamauro.

Teatro: la signorina Silvani racconta Fantozzi, icona del cinema

L’attrice, classe 1938, con grinta e ironia da vendere, arriva sabato 21 gennaio (alle 21) e domenica 22 (alle 16) sul palco del teatro Villoresi per rendere omaggio al suo personaggio e soprattutto a Paolo Villaggio (“raccontando Ugo”) nello spettacolo “Com’è ancora umano lei, caro Fantozzi”.

Ad accompagnare l’attrice sul palco, il polistrumentista Sasà Calabrese. Sgarbata, volgare, talvolta perfida, la signorina Silvani è diventato un personaggio iconico del cinema. L’identikit di una donna acida perché sola, ma capace di rifiutare l’unica persona che l’ha amata veramente. Una donna creata dalla fantasia di Paolo Villaggio che Mazzamauro ha reso reale ed immortale.

Teatro: la signorina Silvani racconta Fantozzi, “può chiamarsi solo Anna”

Una signorina che mi appartiene di diritto – afferma l’attrice – Poiché i personaggi non nascono casualmente ma raccontano, nascondendoli con l’ironia, i nostri segni, i nostri umori, le nostre inclinazioni, il nostro animo, allora la Silvani sono io”.
E sentendola propria, Mazzamauro prova a chiamare la Silvani con il suo nome: Anna. Più volte l’attrice ha cercato di immaginare come potesse chiamarsi quell’impiegata vamp. Le ha attribuito nomi vintage come Alma, Cunegonda, Tecla, Dorotea, Genoveffa, Ersilia, ma nessuno la convinceva. L’immagine grottesca e paradossale della crudele signorina con quegli appellativi proprio non si personificava.
Solo Anna Silvani suona alla perfezione – sottolinea Mazzamauro – e solo così posso raccontare me stessa, l’incontro con Paolo-Ugo, il mio divertente impatto con il cinema e via via vent’anni della nostra vita professionale”. Biglietti a 30 euro (poltronissima); 25 (poltrona) e 20 (galleria).