Quando la Reggia di Monza era Versailles: visite immersive ai Giardini reali perduti

Visite immersive con visori 3D per scoprire com'era i Giardini reali della Villa perduti, quelli voluti da Ferdinando d'Asburgo.
I Giardini reali di Monza di Ferdinando d'Asburgo
I Giardini reali di Monza di Ferdinando d’Asburgo

Ci sono i giardini reali come siamo abituati a vederli oggi: il grande prato sul retro della Villa, i monumenti verdi, il laghetto e i giardini all’inglese. Poi ci sono i giardini “perduti” , quelli che l’architetto Piermarini aveva disegnato (e realizzato) per la villa arciducale di Ferdinando d’Asburgo e Beatrice d’Este.
Una piccola Versailles alla Reggia di Monza con terrazze, parterre, un giardino lunare, statue, un labirinto e perfino un naviglio navigabile.

La Versailles della Reggia di Monza: gli studi

Dell’esistenza di questi giardini si ha avuto certezza qualche anno fa, dopo gli studi e la pubblicazione del volume “I giardini di Ferdinando” che mettendo a confronto i registri di cassa e le tavole del Piermarini, ha dimostrato che l’opera da progetto era diventata realtà tra il 1777 e il 1791. Alcuni indizi dell’esistenza di questi giardini formali erano già in un acquarello dell’Albertolli con una vista sui giardini reali, nelOra quei ritratto ufficiale di Eugenio di Beauharnais a Monza con una maestosa scalinata sullo sfondo, due quadri di Martin Knoller apparsi ad un’asta di Cristie’s solo nel 1998 con una veduta inusuale dei giardini della reggia.

I Giardini reali di Monza di Ferdinando d'Asburgo
I Giardini reali di Monza di Ferdinando d’Asburgo

Da sabato quei giardini scomparsi saranno visibili grazie ai visori 3D che permetteranno una visita inedita e immersiva. Il progetto “InReale” vede protagonista il Centro di Documentazione delle Residenze Reali Lombarde che ha vinto un finanziamento della Fondazione Cariplo e il concorso del Politecnico per start up innovative in collaborazione con il Consorzio di gestione.

“Prima della pandemia abbiamo seguito corsi per sei mesi per mettere le basi del progetto-spiega Marina Rosa- l’abbiamo testato con dei visori prototipi, ma ora siamo pronti per partire”. Le visite si concentreranno per ora il sabato pomeriggio alle 16,30 e alle 18 per gruppi di 35 persone alla volta.

La Versailles di Monza: come funzionano le visite

La guida introdurrà i visitatori alla storia dei giardini e seguirà un percorso in dodici tappe della lunghezza complessiva di circa un chilometro. Ad ogni tappa i visitatori potranno ammirare la situazione oggi e poi, indossando i visori, fare un salto nel tempo ai giardini di fine Settecento.
Prima tappa la parte dei giardini sul lato nord (ingresso da via Boccaccio). Qui c’era il giardino lunare e un viale con carrozzette fiorite che portava verso la “via per Monza”, un collegamento verde verso il centro storico e il teatro arciducale.

Vicino al campo di hockey c’era invece una terrazza sul guardino all’inglese, mentre nella parte centrale lo spazio si perde tra una maestosa scalinata con statue e giochi d’acqua fino al giardino inferiore con il naviglio d’acqua che terminava in un grande bacino circolare. Quello che resta dell’epoca di Piermarini è il giardino all’inglese, l’antro di Polifemo e il laghetto, ma anche qui i visori potranno riservare qualche sorpresa. La visita si prenota sul sito www.inreale.it o www.reggiadimonza.it. Biglietti a 17 euro, ridotto 15 (under 18 e over 65, portatori di handicap).