Premio Brianza: la finale a tre, con Benedetta Tobagi ospite d’onore

Sabato pomeriggio nella sede di Assolombarda il verdetto sui romanzi di Beatrice Salvioni, Alessandra Selmi e Fabrizio Gatti.
La sede di Assolombarda Confindustria a Monza
La sede di Assolombarda Confindustria a Monza FABRIZIO RADAELLI

È diventato maggiorenne e «continua a crescere»: lo dice con orgoglio Gianna Parri, presidente di giuria del Premio letterario Brianza, che anche quest’anno ha scandagliato il panorama editoriale alla ricerca di libri scritti da autori brianzoli o da autori che hanno scelto la Brianza per ambientare le loro storie.

Libri di questo tipo, precisa Parri, di anno in anno «sono diventati sempre di più, e di qualità sempre più alta: in questi mesi abbiamo letto e selezionato decine di volumi per trovarci poi d’accordo sulla terzina finale, che vede tre nomi di spicco che hanno fatto molto parlare di sé negli ultimi mesi».

Premio Brianza: la finale a tre, premiazione il 28 ottobre in un ricco programma

Si tratta della monzese Beatrice Salvioni al suo debutto con il romanzo “La Malnata” (Einaudi), di Alessandra Selmi con “Al di qua del fiume” (Nord) e del giornalista Fabrizio Gatti con “Nato sul confine” (Rizzoli). La premiazione è in calendario per sabato 28 ottobre a partire dalle 16 nella sala convegni di Assolombarda, in viale Petrarca. Come prevede il regolamento, la terzina, selezionata dalla giuria tecnica, è stata sottoposta nel corso dell’estate al giudizio di oltre cento lettori della giuria popolare, formata da undici gruppi di lettura delle biblioteche e delle scuole del territorio.

La classifica finale sarà resa nota nel corso di un pomeriggio che sarà scandito anche dalle premiazioni dei racconti inediti e dei saggi e, ancora, dal conferimento di un riconoscimento all’ospite d’onore dell’edizione 2023 del Premio Brianza: Benedetta Tobagi, fresca vincitrice del Premio Campiello con il suo “La resistenza delle donne” (Einaudi). Alla figlia minore del giornalista Walter Tobagi, assassinato dalla “Brigata XXVIII marzo” il 28 maggio 1980, «sarà assegnato un premio speciale dedicato alla memoria di Adriana Parravicini Crespi, lettrice appassionata e parte del gruppo di lettura della biblioteca di Lissone», precisa Parri.

Premio Brianza: com’è nato

Il Premio Brianza è stato ideato dall’Associazione Mazziniana d’Italia con i Comuni di Monza e Lissone: è patrocinato dalla Provincia di Monza e Brianza, dai Comuni di Lissone, Aicurzio, Bernareggio e Seregno e gode del contributo di Fondazione della Comunità di Monza e Brianza e di BrianzAcque.

«Quando l’abbiamo creato, diciotto anni fa – ricorda Parri – avevamo il desiderio di avvicinare e di far conoscere autori e storie di un territorio che di lì a qualche tempo sarebbe stato riunito entro i confini della nuova provincia di Monza e Brianza. All’inizio ci siamo concentrati solo sui racconti inediti, poi abbiamo allargato il nostro raggio d’azione. All’epoca gruppi di lettura praticamente non esistevano: ora non è più così e ci fa piacere notare che alla lettura tornino ad avvicinarsi in tanti. Leggere, e leggere bene, consente di sviluppare un pensiero critico, utile a interpretare il mondo».

Premio Brianza: la finale a tre, i titoli

Ed è proprio questo quello che fanno le tre opere in finale. “La Malnata” è diventato un caso letterario: ambientata a Monza negli anni Trenta, la storia dell’amicizia tra Francesca, nata in una famiglia borghese e Maddalena, detta la Malnata, ha conquistato gli editori di tutta Europa. In “Al di qua del fiume” Alessandra Selmi ha raccontato la saga di Cristoforo Crespi e della sua famiglia, che a Crespi D’Adda ha creato, accanto al suo cotonificio, il primo villaggio operaio d’Italia. In “Nato sul confine” Fabrizio Gatti affida alla voce di un bimbo non ancora nato il racconto di un viaggio dalla Libia al largo di Lampedusa a bordo di una barca nota come “la nave dei bambini”.