Giussano ricorda Paolo Borsellino con una serata a Villa Sartirana

L'iniziativa, voluta dal Comune di Giussano, ha visto protagonisti Maria Antonietta Centoducati e Gianni Binelli. Perno della proposta la figura di Rita Atria, collaboratrice di giustizia suicidatasi dopo l'attentato
Un momento della serata andata in scena in occasione del trentesimo anniversario della strage di via D’Amelio

Nel trentesimo anniversario della strage di via D’Amelio a Palermo, costata la vita nel 1992 al magistrato Paolo Borsellino ed agli uomini della sua scorta, il Comune di Giussano ha proposto martedì scorso uno spettacolo nel parco di Villa Sartirana, dedicato alla figura di Rita Atria, testimone di giustizia che si suicidò poche settimane dopo la scomparsa di Borsellino, che l’aveva convinta ad intraprendere un percorso di vita diverso e ad affrancarsi dai tentacoli di Cosa Nostra. La serata, dal titolo “La mafia addosso: i giorni del coraggio”, ha visto protagonisti Maria Antonietta Centoducati e Gianni Binelli, con musiche di Ovidio Bigi.

Paolo Borsellino: l’intervento dell’assessore Sara Citterio


«Trent’anni fa -ha spiegato l’assessore alla cultura Sara Citterio-, in via D’Amelio Cosa Nostra uccideva Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina e Walter Eddie Cosina. Oggi ricordiamo Paolo Borsellino, ed indirettamente Giovanni Falcone, grazie ai quali la giustizia italiana ha iniziato a trattare in maniera più decisa il fenomeno mafioso. Oggi parliamo anche di Rita Atria, figlia di un mafioso, che 30 anni fa si tolse vita dopo la morte di Borsellino. Storie di persone diverse che si intrecciano nel tentativo di andare verso la verità e la giustizia».