Affresco da salvarea cascina San Bernardo

Affresco da salvarea cascina San Bernardo

Monza – Un pezzo di storia del quartiere Libertà, un angolo di tradizione e devozione popolare. Questa è la cappella votiva della cascina San Bernardo, in via Sant’Anastasia. Un trittico risalente al XIX secolo, che raffigura la Madonna del Carmine tra san Bernardo e san Crespi, meta di tanti fedeli che, soprattutto durante il mese di maggio, si ritrovano ancora oggi davanti al dipinto per recitare il rosario, proprio come si faceva ai tempi dei nostri nonni. Un’opera cara agli abitanti della zona. Per questo il Comune, che alla cascina San Bernardo sta lavorando per realizzare quarantuno alloggi comunali, ha interpellato esperti e tecnici per preservare l’affresco, restituendogli l’antico splendore.

Il recupero – «Utilizzeremo una tecnica a strappo – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Osvaldo Mangone durante un sopraluogo al cantiere della cascina – un procedimento che consentirà di asportare il dipinto senza rovinarlo. Al termine dei lavori l’opera verrà poi ricollocata nella sua posizione originaria. Questa è la soluzione migliore, come hanno confermato anche i tecnici interpellati, un intervento che ci dà la certezza di mettere in sicurezza l’opera». Due le ipotesi vagliate inizialmente dagli architetti dell’impresa Baronchelli, che si occupa del secondo lotto dei lavori: quella a strappo, appunto, o un mantenimento conservativo in loco.

I rischi – «All’inizio avevamo pensato a un recupero filologico dell’affresco – ha spiegato il consigliere comunale Marco Tognini, presente al sopraluogo – ma il rischio che la struttura potesse crollare era troppo alto. Il problema, inoltre, è la messa in sicurezza della corte e del muro intorno all’affresco che andranno rifatti». Per il recupero con tecnica a strappo occorrerà il consenso della Sovrintendenza, ma questo, ha garantito lo stesso Mangone, non comporterà alcun ritardo sul termine dei lavori, previsto per il luglio del 2010.

Tutela – «Sull’affresco verrà passato un’apposita colla che creerà aderenza al dipinto – ha spiegato Carlo Crespi, direttore dei lavori della cascina -. In seguito, con un nuovo prodotto non chimico si procederà allo strappo. L’immagine, in negativo, rimarrà attaccata al foglio. Per riposizionarla, al termine dei lavori di recupero, verranno spalmati componenti additivi che scioglieranno la colla e con un apposito collante verrà infine riattaccato al nuovo supporto».