«Zia, arrivo», poi sale in biciBovisiano pedala fino in Abruzzo

A colpi di pedale ha percorso circa 1600 chilometri tra andata e ritorno per andare a trovare una zia. Ivan Novati, bovisiano 43enne, nutre una passione viscerale per la bicicletta.
Ivan Novati
Ivan Novati

A colpi di pedale ha percorso circa 1600 chilometri tra andata e ritorno per andare a trovare una zia. Ivan Novati, bovisiano 43enne, nutre una passione viscerale per la bicicletta ed ha deciso di trascorrere le sue ultime vacanze in questo modo un po’ particolare. “Da sempre vado in bici – spiega – da giovane mi sono anche dato alle corse, senza mai grandi risultati, non ho però mai fatto altri sport che non fossero il ciclismo. L’anno scorso ho provato la mia prima esperienza di vacanza in bici, volevo fare la via Francigena fino a Roma, ma per motivi principalmente di budget mi sono fermato a Ponte d’Adda. Quest’anno per scherzo una mia zia mi ha chiesto di andare a trovarla. Milena abita a San Salvo, nei pressi di Vasto, in Abruzzo. Le ho detto che l’avrei raggiunta in bici. Non ci credeva che sarei partito veramente”. Percorrendo circa 120 chilometri a tappa Ivan ha viaggiato per otto lunghi giorni prima di riuscire a raggiungere la sua meta, ha attraversato paesi, in realtà senza soffermarsi troppo in nessuno di questi, ha però assaporato la lentezza dell’andar in bicicletta, gustato paesaggi, conosciuto persone ed incontrato compagni di viaggio: “Da Ferrara a Pesaro ho avuto un compagno, un cicloturista danese – racconta – poi ancora nei campeggi ho trovato grande affetto attorno a me. In molti quando ti vedono con una bicicletta ed un carrellino attaccato ti si avvicinano ed attaccano bottone. Sono incuriositi. Ti chiedono da dove vieni e vogliono sapere della fatica che hai fatto”. Otto ore di pedale al giorno contando anche le soste nono sono poche, ma il fisico ha retto bene e l’Abruzzo è arrivato presto: “Sulla strada mi sono fatto ospitare anche da amici che sapevo in ferie, a Bellaria o a Pineto – prosegue Ivan – non ho mai avuto veri momenti difficili, un po’ di panico un martedì, sotto un acquazzone incredibile, ero preoccupato, più che altro perchè non riuscivo più a vedere la strada e non avevo avuto modo di trovare chissà che riparo”. Rientrato in Brianza con più calma di quanto abbia percorso il tragitto all’andata Ivan è ora tornato al suo lavoro di imbianchino ma già progetta di ripartire la prossima estate, magari per più di un mese (tanto nel complesso sono durate le sue ferie), per dove ora non ha importanza, l’importante è vedere e viaggiare a bordo di una fida bicicletta.