La promessa di un intervento per ripristinare lo sgravio dell’Ires, imposta sui redditi di società, cancellato con la Legge di bilancio qualche giorno prima della fine 2018, e la disponibilità a una accelerazione dell’iter della riforma per il Terzo settore. “Positivo e costruttivo”. Così Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del terzo settore, definisce il vertice di giovedì 10 gennaio a Palazzo Chigi fra la delegazione del Forum e altri rappresentanti del non profit con il Governo.
“Il presidente del consiglio Conte e il sottosegretario Durigon – spiega Fiaschi – hanno dato al Terzo settore un segnale importante nel metodo e nel merito. Nel metodo perché è stato aperto un canale di comunicazione e confronto da noi apprezzato, che non sarà una tantum e diventerà strutturale. Nel merito abbiamo apprezzato il riconoscimento da parte del Governo del valore del Terzo settore per il Paese, l’opportunità di aprire una ampia discussione sulle priorità dell’agenda sociale e la disponibilità all’apertura di un tavolo di collaborazione strutturale”.
Durante il confronto, sollecitato dal terzo settore dopo il raddoppio dell’Ires e le tantissime proteste da parte del mondo del volontariato, è arrivato anche l’impegno del Governo per un rapido completamento dei provvedimenti attuativi della riforma.
“Abbiamo poi preso atto – continua la portavoce – degli impegni assunti dal presidente del Consiglio e dal sottosegretario per un rapido completamento dei provvedimenti attuativi della riforma del Terzo settore, in primis la definizione di attività secondarie e strumentali, le linee guida per la raccolta fondi e per il bilancio sociale e le circolari sugli obblighi di pubblicità relativa ai contributi pubblici”.
Inoltre, “è stata condivisa l’urgenza di completare e, dove necessario, rafforzare strutture di vigilanza per evitare abusi e premiare, sostenere e incentivare il Terzo settore virtuoso e meritevole”, aggiunge Fiaschi: “Vogliamo poi esprimere la nostra soddisfazione anche per l’assicurazione dell’immediato insediamento della cabina di regia, la revisione della sua composizione, dell’attivazione entro l’anno del registro unico e di quella dei tavoli interministeriali per l’armonizzazione normativa. “Il Governo ha riconfermato la volontà di correggere in pochi giorni la manovra ripristinando lo status quo. Restiamo in attesa dei dettagli dell’azione correttiva – conclude Fiaschi – per valutarne la piena efficacia”.
La vigilia dell’incontro era stata vissuta con grande attesa anche dal mondo del volontariato in Brianza. La legge prevedeva un raddoppio (dal 12 al 24%) previsto per l’imposta sul reddito delle società: enti e istituti di assistenza sociale, ospedalieri, assistenza e beneficenza, istituti di istruzione dotati di personalità giuridica, quando questi enti producono utili.
Ma cosa potrebbe accadere nel concreto se non cambia davvero? Il timore del comparto era per vuoti incolmabili in diversi ambiti di volontariato che, di fatto, sostituiscono l’ente pubblico dove questo non riesce ad arrivare. Il Forum del terzo settore ha parlato di un esborso del volontariato, per il primo anno, di 118 milioni di euro e di oltre 5,5 milioni di euro per le realtà lombarde.