“Violenza sessuale su due minorenni” in Calabria, un arresto della Polizia di Stato a Desio

Quattro i soggetti indiziati, i fatti sarebbero accaduti tra l'estate del 2022 e quest'anno
Polizia Stato Monza
Polizia di Stato

Tre persone finite in carcere e una agli arresti domiciliari, accusate di violenza sessuale aggravata ai danni di due minorenni calabresi “originarie della Piana di Gioia Tauro”: una delle misure cautelari – emesse il 31 ottobre dal GIP presso il Tribunale di Palmi, su richiesta della locale Procura della Repubblica – è stata eseguita dalla Polizia di Stato di Palmi, mercoledì 15 novembre, in provincia di Monza e Brianza, a Desio. Le altre a Seminara (RC), Preganziol (TV) e Cislago (VA). I quattro soggetti sono indiziati, “allo stato del procedimento in fase di indagini preliminari e fatte salve diverse valutazioni nelle fasi successive” precisa la Questura di Reggio Calabria.

Violenza sessuale su due minorenni, una misura cautelare eseguita a Desio

Ha partecipato all’operazione, denominata “Masnada”, anche personale della Squadra Mobile di Reggio Calabria, dei Commissariati Distaccati di Gioia Tauro, Villa San Giovanni, Polistena, Cittanova e Taurianova, delle Squadre Mobili di Treviso, Varese e Monza Brianza, e con il supporto degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Siderno, Rende e Vibo Valentia.

Violenza sessuale su due minorenni, tre degli arrestati “parenti di esponenti di ‘ndrangheta”

Dalla attività investigativa, svolta anche grazie a intercettazioni telefoniche ed ambientali, sarebbe emerso che tre degli indiziati, “tutti legati da parentela a vari esponenti di vertice di cosche di ‘ndrangheta”, e il quarto soggetto“legato da vincoli di parentela ad un amministratore locale”, avrebbero compiuto violenze sessuali di gruppo ai danni delle due ragazze minorenni, “reiterate nei confronti di una delle vittime ed almeno in un’occasione nei confronti dell’altra”, avvenute tra l’estate 2022 e quest’anno e avrebbero anche cercato “di individuare altre possibili vittime”.

Eseguiti anche sedici decreti di perquisizione personale e domiciliare a carico di altrettanti indagati per il medesimo reato in concorso tra loro, di cui quattro minorenni, durante i quali sono stati sequestrati diversi dispositivi elettronici, informatici e di telefonia mobile.