Vimercatese: Mezzago vuole divorziare da Bellusco, scontro sull’unione dei Comuni

Ordine del giorno a Mezzago in consiglio comunale per divorziare dall'Unione dei Comuni con Bellusco. Parte lo scambio di accuse.
Max14i Mezzago - Municipio
Il municipio di Mezzago Spinolo Massimo

“Durante il consiglio comunale che si terrà martedì 28 giugno, l’amministrazione di Mezzago porterà in discussione la  proposta di recedere dall’Unione Lombarda dei Comuni di Bellusco e Mezzago”. È un vero e proprio terremoto quello che sta emergendo in queste ore lungo la Sp2. Nella giornata di giovedì 23 giugno, è stato infatti pubblicato un ordine del giorno che, all’ultimo punto,  prevede la discussione sull’interruzione dell’esperienza dell’unione dei due comuni. Un’esperienza che è iniziata ufficialmente nel 2016 con la sigla apposta dagli allora sindaci Roberto Invernizzi per Bellusco e Giorgio Monti per Mezzago e che era stata approvata dai due rispettivi consigli comunali (con, all’epoca anche i voti di Cambia Mezzago, l’attuale maggioranza).

Mezzago divorzia da Bellusco: l’ordine del giorno sull’Unione

Nella delibera che verrà sottoposta all’assise si legge tra le motivazioni della proposta che “è stata valutata l’effettiva insussistenza dei fondamenti progettuali alla base dell’Unione Lombarda dei Comuni di Bellusco e Mezzago nel quadro di interesse del Comune di Mezzago” che inoltre, secondo l’amministrazione mezzaghese “è stato verificato, nell’ambito quotidiano ormai pluriennale, quanto l’organizzazione politico/amministrativa dell’Ente Unione non permetta uno sviluppo bilanciato dell’attività teso a soddisfare in modo proporzionato i comuni partecipanti”.

Mezzago vuole divorziare: le accusa a Bellusco

Diversi attacchi sono rivolti anche al Comune di Bellusco come ad esempio: “l’azione di indirizzo politico amministrativo del Comune di Bellusco, nell’ambito dell’Unione, ha indotto i singoli uffici e la struttura amministrativa, peraltro costituita da personale preparato ed adeguatamente dimensionato, ad assumere maggiori carichi di lavoro condizionandone, di fatto, anche la programmazione, con riverberi sull’efficacia dell’azione di indirizzo politico-amministrativo dell’Unione complessivamente intesa” e “anche dopo il trascorso di molti mesi dalla condivisione delle problematiche con il Comune di Bellusco, ormai non più tollerabili, le circostanze di interferenza politica sull’attività amministrativa, sia in termini di efficacia che di efficienza, non si sono minimamente ridotte”.

Il sindaco Rivabeni con la fascia tricolore
Il sindaco Rivabeni con la fascia tricolore

L’amministrazione motiva la propria scelta di portare in discussione la proposta anche adducendo che “la ricostituzione di una autonomia identitaria” potrà “giovare all’efficacia e all’efficienza dell’attività amministrativa del Comune di Mezzago a vantaggio dei propri cittadini”.

Mezzago vuole divoziare: le reazioni di Bellusco

A stretto giro da Bellusco sono arrivate le prime reazioni. Tra cui quella del primo cittadino Mauro Colombo che ha voluto sottolineare quanto la decisione non sia condivisa dalla sua amministrazione comunale.  “Siamo sempre stati disponibili al confronto – le sue parole -, anche in questa fase a fronte di comunicazioni informali abbiamo immediatamente chiesto un incontro ai consiglieri di maggioranza di Mezzago. Non abbiamo compreso le motivazioni della scelta, probabilmente maturata senza che vi fosse la possibilità di essere messa in discussione. Siamo sempre pronti a migliorare o a modificare quello che esiste. Quello che non cambieremo è la volontà di mettere gli interessi dei cittadini davanti ai nostri ”.

Bellusco: Mauro Colombo
Bellusco: Mauro Colombo

Il primo cittadino belluschese a poi voluto difendere l’operato svolto dall’Unione in questi anni inserendolo anche nel contesto delle sfide future: “I cittadini si aspettano che, in questi mesi, sindaci e assessori si impegnino al massimo per impiegare le risorse che il governo ha stanziato per superare la crisi conseguente alla Pandemia. Preoccupazioni a cui si aggiungono le conseguenze della crisi Ucraina e l’aumento dei costi. Solo con tanta applicazione e con il personale concentrato su questi temi possiamo fare la nostra parte. Mettendo da parte i personalismi e lavorando quotidianamente perché tutto proceda al meglio, senza perdite di tempo e spreco di risorse. L’Unione, con la sua struttura solida, ha dimostrato di essere in grado di affrontare anche le partite più complicate con benefici evidenti sia a Mezzago che a Bellusco”.
Anche il gruppo di maggioranza belluschese ha espresso la propria disapprovoazione in merito alla decisione assunta dall’amministrazione mezzaghese: “Ad inizio giugno ci è stato comunicato, verbalmente, l’intenzione di uscire dall’Unione  ha spiegato il gruppo -. Abbiamo chiesto un incontro per provare a chiarire. Alcuni giorni dopo ci hanno detto che non avrebbero cambiato la decisione che era stata presa. Se ci si voleva confrontare si potevano scegliere tempi e modi corretti. Le istituzioni, ma prima ancora le persone serie, fanno così”.

Divorzio dall’Unione di Mezzago: le accuse di Bellusco

Progetto Democratico Popolare di Bellusco ha anche voluto elencare alcuni dei risultati ottenuti con l’Unione: “Un percorso che ha consentito di avere risorse aggiuntive in parte corrente agli scarsi bilanci comunali per oltre € 830.000,00, che ha consentito di procedere all’assunzione di personale che andava in pensione, di ottenere finanziamenti per investimenti strumentali per oltre € 120.000,00, oltre ad importanti altri contributi ricevuti per la Polizia Locale, di procedere con appalti più consistenti grazie ai quali si sono potuti ottenere maggiori economie, di acquistare attrezzature da utilizzare su un territorio più vasto, di affrontare le novità normative non per un Comune con 7.500 abitanti ed uno con 4.400 ma per un’Unione di 11.900.”

Non mancano nemmeno frecciate al gruppo Cambia Mezzago: “Spesso ci si accorge che i limiti ed i confini esistono più per chi amministra i cittadini che per i cittadini stessi. Ed è un limite di cui dovrà rendere conto la scelta miope del gruppo Cambia Mezzago. Con la loro scelta prevedono, ma forse non se ne rendono conto, di tornare a duplicare il personale impegnato spesso in adempimenti complessi, di rinunciare a risorse aggiuntive, di pensare di poter controllare i dipendenti soltanto per una maggior vicinanza fisica, soltanto perché potranno ritenerli “loro”. Noi testardamente insistiamo perché vengano valutati gli effetti di tale atto. Non per puntiglio ne per difendere una storia che non deve essere difesa. Lo facciamo per i cittadini di Bellusco e Mezzago”.