Tanto rumore per nulla. A sentire l’amministrazione pentastellata di Vimercate sarebbe stata solo la sintesi troppo spinta della newsletter di giunta diramata a metà dicembre a far sobbalzare gli operatori del mercato circa le sorti riservate alla centralissima piazza Castellana. «L’obiettivo in merito alla vivibilità del centro storico è di restituire all’uso dei cittadini non più come parcheggio e come sede del mercato la piazza Castellana» recitava la nota ufficiale di palazzo.
Nulla di tutto ciò, o perlomeno non con quest’aura definitiva, hanno ripetuto per due ore buone, presso la sede di Confcommercio in largo Pontida, il sindaco Francesco Sartini e l’assessore al commercio Emilio Russo alla platea di ambulanti oscillante tra l’insofferenza, la preoccupazione e il tentativo di mediare e, come già accaduto in passato, di riportare a più miti consigli la velleità amministrativa di imprimere cambiamenti troppo incisivi in centro storico. Mercato compreso. «Il nostro obiettivo è di riqualificare piazza Castellana, sia come arredo urbano sia come pavimentazione –ha dichiarato il sindaco-. Se non arriviamo a questo obiettivo, lo considero un fallimento. Abbiamo dato agli uffici le linee d’indirizzo in base alle quali fornirci un ventaglio di possibilità da valutare a partire da un unico criterio: promuovere l’attrattività di questa piazza, non solo di venerdì».
Bancarelle, arredo e viabilità: sono questi i tre elementi da far girare per sfornare la gamma dei progetti praticabili. Nei giorni scorsi è corsa voce che in realtà il disegno del nuovo mercato esisterebbe già, con i 32 banchi alimentari di piazza Castellana disseminati alla periferia del mercato, sugli assi delle vie Dante e Montegrappa. «Si stanno valutando anche queste vie ma non esiste ancora alcun disegno –ha ribadito Sartini-. Che questa piazza non vedrà più le bancarelle lo vedo molto improbabile, credo più probabile che si arriverà a chiedere uno sforzo di contenimento per avere un arredo e una vivibilità della piazza differenti. Che diventi una piazza a traffico limitato o addirittura pedonale, lo vedo invece altamente probabile».
A fissare i paletti per gli operatori è stato Antonio Colombo, rappresentante del commercio ambulante, che, richiamata la valenza storica e l’eccellenza del mercato con i suoi 200 banchi, ha affondato: «La soluzione delle vie Dante e Montegrappa fu sperimentata anni fa quando fu rifatta piazza Santo Stefano (2003, nda) e in quei mesi gli operatori patirono un danno economico dell’80 per cento. Non può funzionare, si recherebbe un danno al mercato, all’indotto e ai cittadini. Noi chiediamo che il mercato e le realtà commerciali del centro possano beneficiare della riqualificazione di piazza Castellana e non averne detrimento, e ci impegniamo a migliorare la raccolta dei rifiuti prodotti dal mercato e mantenere il decoro degli spazi che ci ospitano».
Palla al centro. Con un punto di caduta, a oggi, condiviso: gli ambulanti entro fine marzo consegneranno all’amministrazione una loro ipotesi di risistemazione dei banchi sulla piazza e la giunta acquisirà questo elemento di valutazione, nella chiarezza che «la scelta finale sarà nostra responsabilità» come ha chiosato Sartini.