I docenti del Politecnico di Milano proveranno a ridisegnare l’assetto dell’Omnicomprensivo con l’obiettivo di ricavare nuovi spazi per la didattica. Lo prevede l’accordo tra l’ateneo e la Provincia che sarà firmato nei prossimi giorni: «Lo studio – spiega il presidente brianzolo Luca Santambrogio – dovrebbe essere completato entro la fine dell’anno. Da quel documento dovremmo capire se sarà necessario ampliare il centro o se sarà sufficiente apportare qualche modifica» all’organizzazione dei locali. Nella riqualificazione urbanistica del complesso scolastico più grande della Provincia della Brianza, frequentato da 4.000 studenti e da altre due migliaia di persone tra insegnanti e personale non docente, l’ente investirà 39.000 euro.
«L’omni – commenta il presidente – è una vera e propria città scolastica: in attesa dell’esito della ricerca avvieremo i lavori per la realizzazione delle 14 nuove aule che verranno pronte per settembre 2021» e che saranno assegnate sulla base delle istanze che verranno avanzate dai presidi dei quattro istituti. Il progetto di bioedilizia ha richiesto all’ente un investimento di tre milioni di euro.
Lo studio del Politecnico, aggiunge il consigliere provinciale con la delega all’edilizia scolastica Fabio Meroni, punterà a sfruttare in maniera diversa gli spazi della struttura di via Adda non solo per aumentare gli ambienti utilizzabili ma anche per rispettare le misure anti Covid-19: «Gli architetti – prosegue – verificheranno come sfruttare gli immensi corridoi, i camminamenti, le rientranze e i cortili che in primavera potrebbero trasformarsi in aule per le lezioni». «Stiamo affrontando le problematiche dell’Omni – fa notare Meroni – con un paradigma differente rispetto ad alcuni anni fa quando pensavamo di diminuire il numero di studenti costruendo due nuovi istituti a Brugherio e ad Arcore. Ora, invece, vedremo di lavorare con quel che c’è» a causa del naufragio dei due progetti. Difficile dire ora a cosa porterà la ricerca del Politecnico: «La valuteremo – riflette il consigliere – e verificheremo se è fattibile. Se lo sarà dovremo trovare le risorse per concretizzarla».
L’accordo con l’ateneo riveste un’importanza anche simbolica per la Provincia che lo ha inserito tra le azioni di Restart, il patto siglato mercoledì con le istituzioni, le associazioni di categoria, i rappresentanti del mondo della scuola, della sanità e del terzo settore: «Questa – afferma Santambrogio – è la prima azione che ci impegniamo ad attuare».
Monica Bonalumi