Vimercate: la patata di Orenotesoro agricolo della Lombardia

Vimercate: la patata di Orenotesoro agricolo della Lombardia

Vimercate – La patata bianca di Oreno è stata inserita nel paniere dei Prodotti agroalimentari tradizionali di Regione Lombardia, caratterizzati da almeno 25 anni di presenza nel luogo di origine. Evento che premia l’operazione di promozione della tradizionale coltivazione locale, avviato l’anno scorso da Comune, Coldiretti e agricoltori, e che riconosce il più ampio rilancio dell’agricoltura come volano di tutela paesistica e di sviluppo economico promosso da Palazzo Trotti insieme con gli altri Comuni di Agenda 21.

L’ultimo riconoscimento in questa direzione è di fine aprile, con la selezione di “Coltiviamo il futuro” tra i progetti vincitori del bando “Expo dei Territori” attivato dalla Provincia di Milano e da Milano Metropoli Agenzia di sviluppo; nel progetto vimercatese era contenuto anche quello della valorizzazione della patata orenese. “La mia soddisfazione non è tanto per i premi o i riconoscimenti, ma perché l’investimento nelle politiche agricole per la salvaguardia del patrimonio culturale e paesistico è davvero un passaggio fondamentale per lo sviluppo del territorio –ha detto Corrado Boccoli, assessore all’ecologia, alla conferenza stampa di giovedì mattina- Nel caso della patata di Oreno poi, registro con particolare soddisfazione il fatto che la cura dell’ambiente si coniuga con il riconoscimento di un prodotto agroalimentare di prestigio: l’agricoltura sostenibile diventa veicolo per una produzione d’eccellenza, che può vedere incrementato il proprio valore anche dal punto di vista commerciale”.

Alla presentazione del risultato raggiunto c’erano anche gli altri attori principali: Coldiretti e gli agricoltori. Il percorso che ha condotto al riconoscimento regionale prende le mosse dal 2007, quando fu stilata la convenzione tra amministrazione e Coldiretti per la promozione dell’agricoltura sostenibile; tra i progetti anche quello della patata di Oreno. Nel 2008 venne affidato all’agronomo Niccolò Mapelli l’incarico di effettuare un’analisi per verificare se vi fossero le condizioni per fare della patata di Oreno un prodotto certificato, la cui coltivazione fosse governata da regole precise e condivise.

Da qui nacquero un disciplinare produttivo e un manuale di coltivazione a uso dei coltivatori, e un modello di autocertificazione compilando il quale il produttore certifica che il prodotto da lui coltivato, per tipo di materia prima usata, luogo di produzione e modalità di coltivazione. può ricevere il nome di “patata di Oreno”.
Anna Prada