Villasanta: la scuola Tagliabue provvisoria e l’autorefezione tengono banco in Villa Camperio

Molto scarsa la partecipazione all'evento organizzato dall'Associazione Genitori

Ha deluso e rammaricato per primi gli organizzatori la scarsissima partecipazione (quattordici persone soltanto) dei cittadini all’open day organizzato dall’Associazione genitori sabato 19 novembre in Villa Camperio a Villasanta. Un’occasione di confronto, secondo le intenzioni dei promotori, che sarebbe dovuto essere un momento di raccolta di idee e proposte relative alle scuole dell’istituto comprensivo di Villasanta, al centro negli ultimi mesi di diverse polemiche.

Villasanta: la scuola Tagliabue e come abbellire i container

Tra gli argomenti affrontati c’è stato (ed era inevitabile) l’intervento edilizio all’interno del giardino della scuola Villa, per la realizzazione di spazi aggiuntivi da destinare ai bambini dell’asilo Tagliabue ancora sistemati alla Villa.
«Per il cantiere della scuola Villa non si è voluto scegliere una via diversa – ha commentato Gaia Carretta, promotrice della raccolta firme on line per chiedere l’interruzione del cantiere per la realizzazione del container -. Ho scelto di vivere a Villasanta con la mia famiglia perché ho amato da subito il verde e la dimensione famigliare di questa cittadina. Per questo motivo ho trovato assurdo che per affrontare il problema della chiusura dell’asilo Tagliabue, il Comune non abbia saputo pensare ad altro che stendere una colata di cemento e posizionarci sopra un container grigio, abbattendo anche alcuni alberi del giardino. Come risposta istintiva al mio disappunto ho avviato la raccolta firme».
Ora che la piattaforma di cemento e il container sono ormai una certezza la proposta, avanzata da Carretta e condivisa dai genitori presenti in sala, è quella di lavorare a una coprogettazione degli spazi esterni, a cominciare dalla scala antincendio. «Sembra un ecomostro – ha aggiunto Gaia Carretta, che si occupa di sostenibilità per l’azienda milanese Atm perché non pensare di ricoprirla con dell’edera. Sarebbe utile e importante pensare alla piantumazione di alcuni cespugli lungo il perimetro del giardino, anche per compensare l’ossigeno che era prodotto dall’albero tagliato». Coprogettazione anche per l’abbellimento del container, «per creare qualcosa di più bello e coinvolgente per i bambini».

Villasanta: la scuola Tagliabue, l’autorefezione e il ruolo del Comune

Si è parlato anche dell’autorefezione e della battaglia legale portata avanti da sei famiglie della scuola, per garantire a qualunque studente ne faccia richiesta di poter consumare in mensa il proprio pasto domestico. «La vicenda dell’autorefezione dimostra che serve maggiore comunicazione per coinvolgere i genitori: tagliano gli alberi, appaiono container e nessuno sa nulla – ha spiegato Gianluca Soren, tra i promotori del ricorso al Tar -. Per quanto riguarda l’autorefezione è giusto dire che è il Comune che si è messo di traverso. Esiste da marzo 2021 il regolamento scolastico, approvato dal dirigente, che regola la possibilità di portare il pasto da casa e consumarlo insieme agli altri studenti. La preside Terzoli, forse, si sarebbe potuta esporre di più, difendendo proprio il regolamento ed evitando di doverci appellare al Tar».
Tra i genitori presenti anche Paolo Farina, membro del consiglio di istituto. «Condivido le battaglie e le iniziative portate avanti per il bene della scuola e dei ragazzi, ma credo che si debba sempre agire in maniera trasparente e all’interno delle regole».