A Villasanta è stato assolto anche in sede penale l’ex parroco di Sant’Anastasia, don Ferdinando Mazzoleni. Doveva rispondere di disturbo della quiete pubblica, ma nelle ultime ore il giudice del tribunale di Monza, Gianluca Tenchio, lo ha assolto. Dopo la sentenza in sede civile è arrivata anche quella di primo grado in ambito penale.
Per l’ex parroco, sul banco degli imputati davanti al giudice di Monza (la Procura di Monza era rappresentata dal vice procuratore onorario, Sara Deusanio) si è chiuso il cerchio, una volta per tutte. Una vicenda che si trascinava da tempo, da quando cioè alcuni concittadini si erano lamentati dello scampanare della chiesa anche nel cuore della notte. I rintocchi della campana avevano creato più di un malumore tra i parrocchiani che, così, per salvaguardare le loro notti insonne si erano rivolti alle istituzioni.
La questione dei rintocchi “molesti” del campanile è finita in un’aula di tribunale. Dalle polemiche, infatti, si era passati rapidamente alle carte bollate: alla fine l’unica soluzione, evidentemente, è stata quella di mettere di mezzo gli avvocati. Ma in fin dei conti si è trattato di una doppia vittoria per l’ex parroco che non aveva rinunciato ai rintocchi “molesti” e che alla fine dalla giustizia ha ottenuto anche ragione.
La vicenda, peraltro, molto sentita e dibattuta in paese, aveva scatenato anche le telecamere di Striscia la Notizia, facendo diventare quello di Villasanta un vero e proprio caso nazionale.
Lo scorso maggio è arrivata la prima sentenza, civile, che di fatto ha negato qualunque forma di risarcimento del danno in favore dei cittadini che avevano sollevato la questione contro la parrocchia e contro il Comune, proprietario del campanile “incriminato”. I promotori dell’esposto avevano chiesto un diradamento dei rintocchi durante il giorno, ma soprattutto la sospensione dello scampanellio notturno.
Una vicenda molto complessa che ha fatto tanto discutere e che continuerà a far parlare ora che è arrivata anche la sentenza penale. In sede civile erano state rigettate le richieste da parte dei promotori delle proteste con la beffa di dover pagare al Comune anche le spese processuali.
Per l’ex parroco si è chiusa, così, una parentesi non propriamente gradevole. Nelle prossime settimane saranno rese note le motivazioni.