Villa reale di Monza, parla il Consorzio: “Contratto risolto per inadempienze gravi del privato”

Il Consorzio Villa reale di Monza prende posizione nei confronti del concessionario privato e parla di “contratto risolto per gravi inadempienze del privato”. E parla, per esempio, di un debito di oltre 100mila euro per il riscaldamento. Ma a decidere chi ha ragione, ormai, sarà il tribunale.
Monza: la Villa Reale
Monza: la Villa Reale Fabrizio Radaelli

A pochi giorni dalla (possibile) chiusura dei rapporti tra Consorzio Villa reale di Monza e concessionario privato, la società Nuova Villa reale spa, arriva una inattesa e dura presa di posizione dell’ente pubblico sulla situazione. Che mette sul tavolo attriti, conti e dissapori che ormai da anni avvelenano sotto banco i rapporti tra le parti.

Il risultato finale è la chiusura del contratto tra pubblico e privato, ormai annunciata, che dovrebbe tradursi venerdì 15 gennaio nella restituzione delle chiavi di Villa reale da parte del secondo al primo, al netto degli strascichi legali che fatalmente, pare di capire, ci saranno, dal momento che il concessionario ha chiesto al Consorzio oltre 8 milioni di risarcimenti. Ma mentre si accavallano confuse voci su aste dei mobili (non quelli storici) e di chiusura dei contratti per le utenze (inevitabili), la Reggia di Monza ha infine preso la parola, affidandosi a un comunicato stampa nella tarda serata di sabato 9 gennaio, a sei giorni dall’appuntamento per la restituzione delle chiavi.

“La rottura del rapporto con il concessionario, qualificata nei termini di risoluzione del contratto per grave inadempimento del concessionario privato, è stata la doverosa reazione ad una situazione di totale abbandono del bene pubblico da parte del soggetto che aveva vinto la gara per gestirlo per 20 anni” scrive il Consorzio presieduto dal sindaco Dario Allevi e da pochi mesi diretto da Giuseppe Distefano.

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“La situazione è andata aggravandosi negli ultimi mesi, a fronte del fatto che il concessionario Nuova Villa Reale Monza S.p.a., società controllata da NA.GEST – Navarra Gestioni, a cui sono stati contestati diversi inadempimenti relativi alla gestione del bene, ha ribadito l’intenzione di interrompere l’attività di gestione del corpo centrale della Villa Reale. Inoltre, alcuni fornitori hanno rappresentato al Consorzio che da mesi non ricevevano pagamenti da parte del concessionario e hanno minacciato di interrompere servizi come la vigilanza sull’immobile. Perfino il teleriscaldamento non è stato pagato, il concessionario ha lasciato crescere un debito di oltre 100mila euro. I danni subiti dal Consorzio per la condotta del concessionario saranno contestati e discussi nelle opportune sedi giudiziarie a cui si ricorrerà anche per recuperare i mancati incassi del Consorzio dovuti al rifiuto del concessionario di pagare quanto contrattualizzato a suo carico”.

Il privato, dice l’ente pubblico, si sarebbe rifiutato di trasmettere i documenti contabili “previsti dal contratto” così che il Consorzio potesse eventualmente valutare l’acquisto degli arredi che, pare, finiranno appunto all’asta. “In assenza dei documenti è chiaro che, a tutela del denaro pubblico, il Consorzio non potrà acquistare alcun bene”.

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L’ente che gestisce il bene monumentale monzese ribadisce, come fatto negli ultimi mesi, che “l’obiettivo prioritario è poter riaprire al pubblico la Villa Reale” anche nelle parte affidate al privato: l’intero piano terra, il primo piano nobile con l’esclusione degli appartamenti dei Savoia, il secondo piano nobile, il Belvedere – questo sì (e non gli arredi) con la firma dell’architetto De Lucchi, che ha definito il progetto di recupero di una delle parti oggi più suggestive della Villa reale.

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“La situazione attuale è figlia di precisi inadempimenti da parte del concessionario privato Nuova Villa Reale Monza S.p.a. che ha deciso di interrompere l’attività di gestione del corpo centrale della Villa, sottraendosi agli obblighi contrattuali – scrive ancora il Consorzio con accuse dure – . Infatti, dopo la chiusura imposta dai provvedimenti restrittivi dovuti alla pandemia da Covid-19, il Concessionario privato Nuova Villa Reale Monza S.p.a. non ha provveduto alla riapertura come previsto dal mese di maggio per tutti gli istituti e luoghi di cultura (DPCM del 17 maggio), mentre gli Appartamenti Reali, gestiti direttamente dal Consorzio, sono stati riaperti al pubblico dal 28 maggio 2020”. Nei mesi il privato ha sempre dichiarato che mancava un accordo sui protocolli di apertura, il Consorzio ha più volte ribadito la sua disponibilità a discuterne, ma una soluzione non è mai arrivata.

“In seguito, il 26/11/2020, il Concessionario privato Nuova Villa Reale Monza S.p.a. ha notificato nuovamente il recesso unilaterale dal contratto. Pertanto, il 23/12/2020, il Consorzio per tutelare il bene pubblico, ha ritenuto di procedere con la risoluzione per inadempimento del concessionario. A fronte di ciò, venerdì 15 gennaio Nuova Villa Reale Monza S.p.a. dovrebbe restituire le chiavi della porzione di Reggia che gli è stata assegnata in concessione. Parallelamente, come annunciato dal sindaco di Monza e presidente del Consorzio Dario Allevi e confermato dal direttore generale Giuseppe Distefano, verrà scelto il modello di gestione per l’immediato futuro con l’obiettivo di riaprire al pubblico l’intera Villa”.

Il Consorzio ha dichiarato anche che dopo il 15 gennaio, a consegna delle chiavi avvenuta, verrà “condotta una puntuale ricognizione delle opere realizzate” e ha smentito che le utenze siano state disattivate: “Tutti i servizi per la gestione del bene saranno presi in carico dal Consorzio”.

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“Il concessionario ha proposto la cessione di alcuni arredi (ad esempio poltrone, tende, tappeti, desk biglietteria, guardaroba, cucine, segnaletica, cassaforte, ecc.) tuttavia, il Consorzio, non ha ritenuto di procedere all’acquisto dei beni alle condizioni proposte dal concessionario. Allo stato attuale, si stanno valutando tutte le complesse questioni sul tavolo con l’intento di trovare la migliore soluzione nell’interesse pubblico. Il Consorzio si è trovato ad affrontare una situazione di subentro che avrebbe volentieri evitato se il concessionario avesse rispettato i termini contrattuali. Di certo, considerata l’impossibilità di trovare una ragionevole soluzione rispetto al comportamento del concessionario, il Consorzio non avrebbe potuto restare inerme, nel rispetto delle leggi ma soprattutto dei cittadini”.

Ma a decidere la verità finale, ormai, saranno i tribunali.