Vedano al Lambro, la Caritas ha un angelo silenzioso: il suo nome è Rosita Villa

Un marito e due figli stupendi, anche se uno è juventino, la donna è continuamente al lavoro per recuperare generi alimentari da mettere a disposizione dei poveri del territorio
Gli scaffali della Caritas, con i viveri pronti alla distribuzione ai poveri

Gli angeli esistono. Almeno a Vedano ne ho visto uno. Ne sono sicuro. Ci parlo quasi tutte le settimane portando la mia misera raccolta di porta uova nei locali dove si rifugia. Non vorrei con questa mia affermazione aver allarmato amici, parenti e familiari, sul mio stato di salute mentale, ma ne sono sicuro. Ha un nome e cognome: Rosita Villa. E non ci sarebbe molto da aggiungere perché da quelle parti tutti la conoscono. Lei “presidia” con fare militaresco, la sede della Caritas locale chiedendo con il sorriso qualcosa per i poveri. Perché nella “ricca” Vedano, quella che sta sempre in cima alle classifiche dei redditi in Italia. Quella che parla di soldi come se fossero caramelle, coloro che hanno bisogno ci sono eccome.

Vedano al Lambro: una donna sempre pronta a donarsi agli altri

La figura di Rosita Villa è amata da tutta la popolazione

Ed ecco che accanto al parroco “spuntano” tante piccole Rosita che si dannano l’anima per raccogliere quanto la coscienza di ciascuno può donare. Fosse anche un pacco di pasta o un semplice barattolo di pomodoro che magari a noi pesa avere in dispensa, ma è leggero nella pancia di chi da mangiare non ne ha. Rosita la vedi subito. O meglio vedi il suo sorriso e la voglia di fare. Sempre disponibile, sempre sul pezzo. Ha un marito invidiabile e due figli meravigliosi tutti votati alla causa Caritas. A dire la verità il maggiore, Luigi, per gli amici come il sottoscritto semplicemente “Birillo”, ha un grosso difetto. È juventino. Ma sono anche disposto a passarci sopra perché avere una mamma splendida come Rosita non è da tutti e ti fa perdonare tutti i peccati del mondo. Compreso il suo. Rosita l’ho vista soffrire durante i tempi del Covid. Non per sé, ma per gli altri. La vedo arrancare davanti alle scarse bottiglie di olio da dare ai poveri. Si mette le mani nei capelli. Si dispera, si attacca al telefono e riesce “miracolosamente” a trovare quello che manca. Aiutata dai soliti noti di Vedano che sapendo della sua presenza nell’avamposto contro la povertà, corrono a darle una mano.

Vedano al Lambro: un personaggio che richiama un passato lontano

Rosita Villa appartiene ad una categoria in via di estinzione. Di quei personaggi che affollavano i paesi e paesini prima dell’avvento di internet. Conosce tutti senza aver bisogno di motori di ricerca. Tutti la salutano perché sanno della dedizione che forse solamente i templari avevano per la causa. Una parola per tutti, un commento sempre equilibrato sulla politica locale e non, una battuta sulla squadra di calcio e poi la frase. «Ue, te non è che c’hai un po’di olio che ti avanza. Quest’anno ci sono dei prezzi che neanche fossimo in boutique».

Vedano al Lambro: la somiglianza con la figura materna

Rido, mi giro per tornare alla macchina, sorrido e penso. Non so se faccio bene a scrivere portandola sotto i riflettori. Del resto, anche mia mamma era così. Timida, ma risoluta. Non la vedevi arrivare, come il pugnale dei gurka nepalesi. Sì, ecco assomiglia a mia madre anche se lei non ha mai usato il battipanni di vimini. Forse è per questo che andiamo molto d’accordo. Nonostante il figlio juventino. Grazie Rosita anche se non sono di Vedano. Sono contento di averti incontrato sulla mia “piccola” strada di vita.