Varedo, la Finanza sequestra oltre 3 milioni di euro per corruzione

VIDEO - Un sequestro preventivo per corruzione di beni immobili e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 3 milioni di euro. È il cuore dell’operazione “Villa Munda” eseguita nella mattina del 19 aprile dalla Guardia di finanza: al centro l’acquisizione da parte del comune di Varedo di Villa Bagatti Valsecchi.
L’Operazione Villa Munda della Finanza di Seveso
L’Operazione Villa Munda della Finanza di Seveso Redazione online

Un sequestro preventivo per corruzione di beni immobili e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 3 milioni di euro. È il cuore dell’operazione “Villa Munda” eseguita nella mattina del 19 aprile dalla Guardia di finanza: al centro l’acquisizione da parte del comune di Varedo di Villa Bagatti Valsecchi.

I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Seveso hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza, di beni immobili e disponibilità finanziarie equivalenti ai profitti illeciti conseguiti da vari soggetti coinvolti nell’acquisizione, da parte del comune di Varedo di Villa Bagatti Valsecchi, il complesso immobiliare di fine ottocento noto anche per essere stato uno dei quattro padiglioni lombardi allestiti in occasione di Expo 2015.

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L’operazione, denominata “Villa Munda”, ha consentito di svelare l’accordo illecito stretto tra la parte privata venditrice (una società con sede a Milano) e un consigliere comunale del Comune di Varedo (architetto di professione): avrebbero raddoppiato il valore dell’immobile grazie alla perizia di un professionista compiacente.

Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, iniziate per ipotesi di corruzione, l’amministratore pubblico – che ha rivestito un ruolo centrale nell’intera vicenda – ha operato in conflitto di interessi nel duplice ruolo di consigliere comunale, nonché Presidente della Commissione Risorse Territoriale del Comune di Varedo e di consulente incaricato dalla società privata aspirante venditrice del compendio immobiliare, in contrasto con il dovere d’imparzialità.

Il valore attribuito all’immobile, pari a 6 milioni di euro, è emerso dai numerosi documenti sequestrati dagli investigatori nel corso delle perquisizioni effettuate. Nel 2009, infatti, era stato lo stesso consigliere comunale ad aver valutato, in una “perizia di stima” da lui redatta, il complesso “Villa Bagatti” per un importo di 3 milioni di euro; il bene, inoltre, era stato assicurato nel 2007 con una polizza contro l’incendio ed RC per un valore ancora inferiore.

Di fondamentale importanza per l’indagine è stata la scoperta e il sequestro di un “memorandum”, attribuibile verosimilmente al privato venditore, nel quale gli inquirenti hanno trovato la descrizione dell’intero “progetto” di cessione della villa, che è stato poi effettivamente realizzato.

I Finanzieri di Seveso hanno ricostruito il flusso di denaro (pari a complessivi 300 mila euro) versato dalla proprietà dell’immobile al consigliere comunale come corrispettivo per l’interessamento illecito nella trattativa e nel procedimento amministrativo sfociato poi nella vendita del bene.

Secondo gli inquirenti, quindi, grazie allo stratagemma realizzato, che ha consentito di attribuire a Villa Bagatti Valsecchi un valore più che doppio rispetto a quello reale, l’Ente pubblico ha di fatto subito una perdita, nell’acquisto, di circa 3 milioni di euro.