Una capanna per il turismo lento: il progetto di Anna Fera sulla Cisa

L’installazione che ha visto coinvolta anche la studentessa 26enne di Bovisio Masciago, lungo il Sentiero Italia del Cai e la via Francigena. Utilizzato legname di recupero della tempesta che nel 2018 ha distrutto numerose foreste delle Dolomiti
La capanna in legno realizzata sulla Cisa
La capanna in legno realizzata sulla Cisa

C’è anche un pizzico di Bovisio Masciago in Twin, progetto a sostegno del turismo lento portato avanti dal Politecnico di Milano. Anna Fera, 26enne residente in città, che dopo essersi laureata in Geografia e Scienze Territoriali da qualche mese sta lavorando come tirocinante nel dipartimento di Architettura e Studi Urbani, ha avuto un ruolo importante nell’inaugurazione di sabato scorso della prima capanna Twin al passo della Cisa, una struttura di accoglienza a servizio del turismo lento lungo il Sentiero Italia del Cai e la Via Francigena. «Personalmente sono stata di supporto alla ricerca – dichiara la giovane bovisiana – e, oltre aver fatto numerosi sopralluoghi ed essermi relazionata con il Comune di Berceto, ho seguito i lavori della falegnameria della Casa circondariale di Monza». A realizzare materialmente la capanna, utilizzando legname di recupero della tempesta Vaia che a fine ottobre 2018 ha distrutto numerose foreste delle Dolomiti, sono stati infatti i detenuti del carcere brianzolo. Le ricadute positive dal punto di vista sociale però non si esauriscono qui. «L’intera gestione della capanna, che sorge in una zona marginale e senza strutture di accoglienza, – spiega Anna Fera – è stata affidata dal Comune di Berceto a persone fragili seguite dai Servizi sociali».