La sua scrivania con la poltrona e le librerie: lo studio di Eugenio Corti verrà custodito in Villa Filippini, nell’area al piano terra che diventerà uno «spazio dedicato allo studio e alla memoria dell’enorme eredità che ci ha lasciato Eugenio Corti». Il sindaco Emanuele Pozzoli ha parlato del progetto culturale nell’ultimo consiglio comunale, ma già nel Dup (Documento unico di programmazione) si leggeva l’obiettivo di dedicare “un adeguato spazio” al grande scrittore besanese.
«La domanda non è perché lo facciamo, ma perché non sia ancora stato fatto – ha argomentato Pozzoli -. Il più grande scrittore cattolico del Novecento ha vissuto nella nostra città, l’ha raccontata nella sua più importante opera che è “Il cavallo rosso”. Il minimo è che gli si riconosca un tributo degno: uno spazio permanente, nella parte più nobile della nostra città che è Villa Filippini». L’amministrazione comunale sta definendo il progetto con la collaborazione della Pro Loco e il prezioso contributo della moglie di Corti, Vanda di Marsciano «che ringrazio molto per la grande sensibilità e disponibilità» ha detto Pozzoli.
Per il centro studi, infatti, la vedova avrebbe deciso di donare lo studio di Corti e alcuni materiali e cimeli. Saranno di eccezionale valore per un luogo che – con l’investimento di 15mila euro comunali – «già nel 2021 vorremmo possa ospitare la premiazione del Premio internazionale Eugenio Corti, che in passato è stato assegnato in luoghi come la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano».
Pozzoli mette ulteriormente a fuoco il valore di una simile operazione, che «vuole essere il perno centrale dell’azione culturale della nostra amministrazione. In un contenitore di grande prestigio come la Villa Filippini, vicino alla biblioteca, il contenuto sarà tutto il portato valoriale che ci ha lasciato Corti: descrizione di una chiara identità brianzola, che appare lontana nel tempo ma che – di fatto – è ancora descrittiva di come siamo. Corti ci racconta al mondo».
Oltre a ripartire dal patrimonio locale per realizzare un’azione di promozione culturale, la creazione del centro studi dedicato alla figura di Corti e delle sue opere sarebbe anche occasione attrattiva per chi arrivasse da fuori città. Le potenzialità sono molte, anche considerando che «sono tante le occasioni nell’anno in cui il lascito dello scrittore emerge. Vogliamo che qui abbia casa».