Ergastolo per Michele Graziano, il 37enne che la sera dell’11 febbraio, in un appartamento di Giussano, in Brianza, uccise con un coltello i figli Thomas ed Elena, 2 e 8 anni, avuti da due relazioni diverse, entrambe finite, e poi tentò il suicidio. Questa la decisione del gup Claudio Tranquillo, al termine del processo celebrato col rito abbreviato al tribunale di Monza. Il giudice ha accolto la richiesta del pm Vincenzo Nicolini, che contestava il reato di ergastolo con l’aggravante della premeditazione e del vincolo di parentela delle vittime.
Il nodo del processo è stata la perizia psichiatrica a cui è stato sottoposto Graziano, eseguita dal professor Marco Lagazzi, in base alla quale la capacità di intendere e volere dell’uomo non era “grandemente scemata”, come sostenevano i difensori.
Questi ultimi, infatti, puntavano di un vizio parziale di mente, o almeno di una patologia che facesse propendere per una “attenuazione della responsabilità”. Risarcimenti per oltre un milione di euro riconosciuti alle famiglie dei bimbi. Lacrime e abbracci dei parenti nei corridoi del tribunale, dopo la lettura della sentenza. “Giustizia è fatta”, l’unico commento della mamma della piccola Elena, sorretta dal suo avvocato.