Una cerimonia breve ma molto partecipata e sentita, mercoledì mattina, a Cesano Maderno, ha salutato per l’ultima volta Lele. Pochi giorni prima, nella notte tra lunedì e martedì, nella sua casa della Snia, in via Veneto, a 81 anni, dopo quattro lunghi anni di lotta, circondato dall’affetto della sua famiglia, delle sorelle e il fratello, si è arreso alla malattia Gabriele Stefanello, Lele, per tutti quello che lo conoscevano. Lele era sordomuto ma questo non l’aveva mai fermato. Lui era l’uomo delle chiavi dell’oratorio Don Bosco: era instancabile uomo tutto fare della parrocchia. Proprio per questo motivo si è voluto ricordarlo con il gigantesco mazzo di chiavi che si portava sempre dietro attaccato ai pantaloni e che lo distingueva.
Cesano dà l’addio a Lele Stefanello: “La sua disabilità era la sua forza”
“Ora, anche San Pietro, in Paradiso, ti affiderà le chiavi” è stato il ricordo più bello arrivato dagli amici della parrocchia cesanese. Era difficile vederlo seduto in segreteria: aveva sempre qualcosa da fare, da pulire o da sistemare. La sua disabilità era la sua forza: con il suo sorriso ma anche con il suo sguardo si faceva capire e soprattutto comunicava anche senza dire una parola. Per questo motivo generazioni di cesanesi che hanno frequentato il Don Bosco sono cresciute con lui e ancora oggi gli volevano bene. Lele era il braccio destro dell’amato don Pier, ma prima anche dei precedenti parroci e coadiutori dell’oratorio che proprio in Gabriele avevano trovato un affidabile e insostituibile collaboratore che negli ultimi decenni è sempre stato un punto di riferimento in oratorio. In questi giorni sono tanti gli amici che sono saliti nella casa della Snia par salutarlo e rendergli omaggio.
L’addio di Cesano a Lele Stefanello, il sindaco: “Hai raggiunto i tuoi amati don Peppino e don Pier”
Un ricordo molto toccante, affidato alle pagine di Facebook, è quello che anche il sindaco Gianpiero Bocca ha voluto salutare per l’ultima volta l’amico Lele. “Che dispiacere, non sei più con noi, ma tanti sono i ricordi che restano: quelli di una persona a cui tutti abbiamo imparato a voler bene – ha sottolineato il primo cittadino nel saluto affidato ai social – Hai raggiunto i tuoi amati don Peppino e don Pier. Sono certo che sarai con loro, adesso, per fargli vedere che possiedi ancora tutte le chiavi dell’oratorio”. Anche l’assessore Rosanna Arnaboldi è passata da casa per stare vicino alla famiglia. “Era unico il Lele, anche con i ragazzi guai, era un educatore e senza parlare se non si comportavano bene, si faceva lo stesso sentire – ha raccontato l’assessore cesanese da sempre impegnata nel mondo del sociale – Come potremo dimenticarti, caro Lele. Grazie per quello che sei stato e il bene che ci hai voluto. Oggi hai ritrovato il tuo più grande amico Pier. Sorridete insieme e continuate a volerci bene”. Il funerale si è svolto mercoledì mattina nella chiesa di Santo Stefano: sulla bara di legno chiaro era appoggiata una composizione di fiori bianchi. Attorno alla famiglia, le sorelle Bertilla, Maria, Ottavia e il fratello Sante, le cognate, oltre ai nipoti e ai pronipoti, tanti amici e conoscenti che non dimenticheranno mai Lele.