«Una vera e propria riforma che offre a tutta la filiera lombarda del turismo uno strumento moderno, concreto ed innovativo che punta su semplificazione, qualità, formazione ed integrazione». Ne è convinto Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, al Belvedere della Villa reale di Monza venerdì 30 ottobre per presentare la legge recentemente approvata al Pirellone.
Nelle intenzioni soprattutto la «costruzione di reti e partenariati in modo da mettere a sistema le differenze e rendere più sistematica ed efficace la promozione e la fornitura di servizi». Tra i punti chiave della riforma la valorizzazione della filiera dell’attrattività con « la cooperazione tra soggetti pubblici e privati» e la «semplificazione amministrativa delle procedure per le imprese del turismo e della filiera dell’attrattività». Poi il tentativo di integrazione scuola-lavoro, nella formazione professionale e nella formazione continua degli operatori del turismo e la «promozione dell’immagine della Lombardia in Italia e all’estero» e le collaborazioni tra istituzioni, oltre all’ammodernamento delle strutture e alla «programmazione turistica triennale e pianificazione operativa annuale degli obiettivi e delle linee principali di sviluppo». Sono previsti anche strumenti finanziari per il credito e sistemi di informazione con una rete che parte da aree turistiche, aeroporti, autostrade e arriva fino a edicole e agenzie di viaggio.
All’interno, nuove regole, come quelle per la sharing economy (cioè appartamenti in affitto tramite piattaforme web) che saranno ricondotti alle leggi sulla ricettività e un nuovo sistema di classificazione oltre alle stelle, che premia servizi come l’accessibilità, la sostenibilità, la data di ultima ristrutturazione. Bene, e i soldi? Ci sono 25 milioni in tre anni da distribuire in progetto e viene istituito a Finlombarda il Fondo per il turismo e l’attrattività territoriale.