Truffa delle criptovalute: nella rete internazionale anche due arcoresi

Anche due arcoresi sono caduti nella rete di un'organizzazione che truffa attraverso le criptovalute.
Criptovalute telefono - foto Freepik.com
Criptovalute telefono – foto Freepik.com

Il meccanismo è semplice: attirano le loro vittime inserendo in alcuni siti internet dei banner pubblicitari di inesistenti società finanziarie e poi le convincono ad effettuare investimenti con la promessa di lauti guadagni. All’inizio tutto sembra funzionare. A volte arrivano anche gli interessi che rinfrancano gli investitori. Fino a quando il denaro investito non viene trasferito su conti stranieri per aggirare i controlli antiriciclaggio e convertito in criptovalute. E, a un certo punto, gli investitori non hanno più traccia dei loro soldi e dei finti broker. Inutile dire che quindi è importante non inviare mai denaro a conti bancari esteri senza avere prove concrete della legittimità dell’operazione.

Truffa delle criptovalute: nella rete internazionale anche due arcoresi, quasi persi circa 250mila euro

Ultimamente è accaduto anche a due arcoresi che si sono lasciati irretire da vantaggiosi investimenti. La promessa di guadagni facili e senza rischi era il punto di forza della truffa. Tanto che i due risparmiatori, attratti dalle potenzialità offerte dalle criptovalute, hanno deciso di affidarsi a questi sedicenti esperti. Non indifferente la cifra, in totale, messa nelle mani dei “consulenti” truffaldini: circa 250 mila euro. In realtà, non esisteva alcun investimento vero e proprio. I soldi venivano trasferiti dalle vittime, senza che ci fosse alcun ritorno.

In questa occasione, invece, la tempestività degli investigatori dei Carabinieri, che si sono mossi subito dopo la segnalazione delle vittime, avrebbe consentito di recuperare gran parte delle somme raggirate, prima che queste sparissero dal circuito bancario nazionale.

Truffa delle criptovalute: nella rete internazionale anche due arcoresi, l’organizzazione

Questo nuovo fronte delle truffe legata agli investimenti in criptovalute sta facendo emergere una rete criminale internazionale che ha raggirato numerosi risparmiatori italiani, facendo sparire centinaia di migliaia di euro. Si viene contattati da un uomo, che si presenta come consulente finanziario esperto nelle criptovalute, e lì, conquistata la fiducia della “preda”, inizia la tessitura di una ragnatela da cui poi è difficile sottrarsi. L’indagine, coordinata dalla Procura di Palermo, ha messo in luce le operazioni di una banda criminale con ramificazioni in Albania, Romania e in altri paesi europei. La complessità dell’organizzazione e l’uso di metodi sofisticati rendono questa truffa una delle più pericolose nel panorama delle frodi legate alle criptovalute.

La truffa messa in atto dall’organizzazione criminale si basa su un sistema ben strutturato, che ha utilizzato un call center per entrare in contatto con le vittime. I truffatori, che si presentavano come esperti finanziari, proponevano investimenti in criptovalute, promettendo guadagni rapidi e cospicui. Conquistata la fiducia delle vittime riescono a convincere i malcapitati ad effettuare una serie di bonifici una serie di bonifici, indirizzati a conti italiani ed esteri a lui riconducibili. Sempre per cifre notevoli.

Le indagini, sempre più difficili, vengono svolte sia con attività tradizionali che di intelligence sulla blockchain, oltre che con l’analisi del materiale sequestrato in precedenti perquisizioni. Gli esperti del Cosc (Centro operativo per la sicurezza cibernetica), coordinati dal Servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica, riescono quasi sempre a ricostruire l’organigramma preciso, risalendo al ruolo di ognuno all’interno del gruppo criminale. Sodalizio che agiva anche grazie alla creazione di società di comodo necessarie per il riciclaggio dei proventi delle truffe.