Acquistavano auto usate con bonifici fantasma in tutta la Lombardia

Sarebbero state centinaia, soprattutto nella provincia di Milano, le persone truffate da un gruppo di sette persone, colpite da una misura cautelare
La Guardia di finanza di Milano
La Guardia di finanza di Milano Finanza di Milano

Convinti di avere incassato il bonifico, forti di una ricevuta bancaria, si sono resi conto di lì a poco di essere stati truffati, che la loro auto, venduta attraverso canali privati, era finita in mano a chissà chi e dei soldi nemmeno l’ombra. Sarebbero state centinaia le persone truffate in questo modo in tutta la Lombardia da una organizzazione, composta da sette cittadini rumeni, scoperta e sgominata dalla Guardia di Finanza di Milano, che ha eseguito un’ordinanza di misure cautelari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del tribunale meneghino. I sette sono accusati di truffa. Uno è stato ristretto agli arresti domiciliari. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per gli altri.

Operazione della Finanza: sgominata organizzazione dedita alle truffe sulle auto usate

Secondo le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Milano e condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme gialle milanesi, nell’ambito di un procedimento penale che vede indagati complessivamente, a vario titolo, 9 persone per associazione per delinquere, truffa, riciclaggio, estorsione e autoriciclaggio è stato individuato il presunto “collaudato sistema fraudolento” che, dal 2022, avrebbe raggirato numerosi privati venditori di auto usate in tutta la Lombardia, “in alcuni casi anche con modalità estorsive”.

La truffa sulle auto usate con il bonifico fantasma: almeno 250 casi

Gli indagati, molto attivi soprattutto in provincia di Milano, avrebbero seguito un sistema collaudato: contattavano il privato venditore e procedevano all’acquisto emettendo un bonifico bancario, con copia consegnata al venditore, che, tuttavia, veniva annullato una volta perfezionato il passaggio di proprietà dell’autovettura al Pubblico Registro Automobilistico.

L’operazione di pagamento non veniva cioè avviata nei circuiti bancari e al malcapitato venditore restata in mano una ricevuta senza alcun valore. Nel frattempo la sua auto si era però volatilizzata. Le vetture “acquistate”, infatti, sarebbero state immediatamente rivendute a terzi, ignari delle precedenti pratiche illecite e i proventi delle truffe sarebbero stati successivamente reimpiegati o trasferiti su conti correnti esteri. Si sarebbe trattato di un “business criminale” molto efficiente dato che da analisi dei dati PRA sarebbe emersa l’esecuzione di oltre 250 passaggi di proprietà nel solo biennio 2022-2023.

L'autore

Classe 1971, faccio il giornalista dal secolo scorso, da fresco universitario. Sempre fedele al Cittadino, sono stato prima collaboratore locale, poi, da assunto, praticante e infine professionista, dal 2008. Le mie passioni? La cronaca nera e le storie (belle) delle persone. Ma anche lo sport, il rosso (Ferrari e Ducati), il verde dei campi da calcio e l’arancione di quelli da tennis (e del pallone da basket). E poi le serie tv, i libri di Simenon e una pedalata al parco, di Monza naturalmente.