La giustizia dovrebbe funzionare. Bene e rapidamente. A Monza, però, le cose non stanno così. La terza città della Lombardia ospita il sesto tribunale d’Italia. Ma il personale è in affanno, i trasferimenti continui e le sedi (troppo) dislocate: una condizione che si trascina da anni e che diventa ogni giorno più difficile da tollerare. Così, alla classe forense monzese non è restato che sottoporre la questione (anche) alla stampa: l’ha fatto nel tardo pomeriggio di lunedì 25 luglio, in un’aula bollente per l’assenza di aria condizionata. Presenti i rappresentanti della Camera civile, della Camera penale, dell’Ordine degli avvocati di Monza e della sezione locale di Aiga, Associazione italiana giovani avvocati.
Monza, protesta degli avvocati: “Nessuna risposta alla nostra lettera aperta”
«Già nel giugno dell’anno scorso – spiega il presidente dell’Ordine Vittorio Sala – attraverso una lettera aperta abbiamo puntato il dito su una situazione davvero critica, perché le lacune, storiche, erano state aggravate dalla pandemia. Un altro anno ormai è passato e non abbiamo avuto modo di assistere a cambiamenti di sorta». Sembra, insomma, che le orecchie del Ministero della Giustizia non ascoltino le grida di aiuto provenienti dal foro monzese. Tra le problematiche più urgenti, la carenza di personale amministrativo e giudiziario: «Mancano giudici, cancellieri e funzionari – prosegue Sala – ed è da due anni che non possiamo contare sulla presenza di un direttore amministrativo per il nostro tribunale».
Monza, in tribunale la cronica carenza di personale amministrativo
L’ultima fotografia dell’organico del palazzo di giustizia è stata scattata alla fine del 2021 e «da allora non è cambiato nulla, se non in peggio». Operativi, a oggi, 42 magistrati – 26 per il tribunale civile e 16 per il penale – quando, a regime, se ne dovrebbero contare 60. Dei 27 giudici onorari in organico, solo 22 risultano in servizio. Una situazione ancora peggiore è quella riguarda il personale amministrativo: solo 113 i dipendenti, a fronte dei 151 previsti. Pesa, in particolare, l’assenza di cancellieri: manca il 60% del totale previsto, con pesanti ripercussioni sulle tempistiche di gestione dei processi telematici.
Monza, la presidente della Camera Penale: “Su 12 magistrati ben 8 si sono traferiti”
«Nell’ultimo anno e mezzo, da quando il tribunale ha ripreso le sue attività post pandemia – ha aggiunto Noemi Mariani, presidente della Camera penale – abbiamo assistito a un avvicendamento anomalo per numeri e per tempistiche di magistrati: su 12, ben 8 si sono trasferiti, ad altre sedi o ad altre funzioni. Il più ricorrente dei motivi che li hanno spinti a prendere questa decisione è stato il desiderio di non voler più lavorare in condizioni inaccettabili. La mole di lavoro è impegnativa – prosegue – e non è possibile disporre di ambienti e di personale adeguati all’esercizio delle proprie funzioni. Per questo motivo nel corso dei mesi è stato necessario rinviare in blocco numerosi processi. E in questo modo la giustizia viene negata».