Un tavolo di confronto sul servizio ferroviario, coordinato dall’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità Claudia Maria Terzi. Scopo dell’incontro, che ha visto sedersi attorno allo stesso tavolo Trenord con l’amministratore delegato Piuri, Rfi e rappresentati dei pendolari eletti nella conferenza del Tpl, fare il punto sui primi risultati del cambio orario invernale.
«Stiamo lavorando per superare una situazione emergenziale e i primi risultati del cambio orario sono positivi – ha spiegato Terzi -. Le soppressioni sono sensibilmente diminuite: dal 5% dei treni programmati giornalmente siamo scesi all’1%, riducendo l’impatto sui passeggeri coinvolti settimanalmente dalle cancellazioni, dai 132mila della prima settimana di novembre ai 43mila dell’ultima settimana di gennaio. Ed è migliorato anche l’indice generale di puntualità: dal 75% all’82%. Sulla S9 Saronno-Seregno-Milano-Albairate, per esempio, la puntualità è passata dal 68% all’85%, sulla Milano-Mantova dal 70% all’87%, sulla S13 Milano Bovisa-Pavia dall’80% all’87%. Questo non significa che vada tutto bene, nessuno sostiene questo. Ma abbiamo innescato un processo di miglioramento del servizio, e questo è certificato dai dati. Attraverso Fnm, avevamo dato al nuovo ad di Trenord, Marco Piuri, l’obiettivo di restituire maggior affidabilità al sistema in tempi brevi. Il nostro lavoro è costante, anche nell’interlocuzione con Rfi che nei prossimi giorni presenterà il piano di investimenti per la Lombardia su sollecitazione appunto della Regione».
Un po’ meno rosea l’opinione dei rappresentanti dei pendolari al termine dell’incontro. «Ci sono stati fattori positivi e altri meno. In primo luogo, un aspetto positivo è che finalmente, e per la prima volta da anni, Trenord abbia apertamente parlato dei problemi che sta cercando di risolvere. questo è sicuramente un indubbio passo avanti visto che, in passato, non c’era tutta questa apertura. Ma ci sono stati anche degli aspetti che non ci sono piaciuti. In primo luogo, non ci è stata fornita alcuna garanzia su una re-introduzione, almeno parziale, dei servizi tagliati in vista del cambio di orario, da invernale a estivo, di giugno. Ovviamente non pretendiamo che il servizio torni così come era a inizio dicembre fin da subito. Ma alcuni tagli che riteniamo non così tanto funzionali al miglioramento generale del servizio, come il taglio delle corse serali e nei fine settimana della S9, vogliamo che rientrino in vista di giugno. Ma assicurazioni, in questo senso, non ne sono arrivate. Sono anche scelte che deve dettare la politica, ma ci sembra che la Regione supporti in tutto e per tutto le scelte di Trenord, azienda alla quale è stata data carta bianca per intervenire senza vincoli».
«Poi c’è un problema chiamato Rfi – continuano i pendolari -. Se le criticità che il servizio di trasporto ferroviario erano riconducibili a tre fattori, due dei quali facevano capo a Trenord che ci dice di aver sistemato (nuovo personale per sopperire alle carenze di organico e miglior servizio manutentivo del materiale rotabile, in attesa dei nuovi treni), il terzo riconduce alla fragilità della rete infrastrutturale. Situazione, questa, che deve gestire Rfi. Solo che, al tavolo di confronto, Rete ferroviaria italiana non ci ha dato alcun tipo di garanzia su un miglioramento delle infrastrutture, procedendo a un elenco di interventi riconducibili a una manutenzione ordinaria dei binari, o poco più. Questa mancanza di interventi concreti ci fa temere che, nei prossimi mesi, la qualità del servizio, se non supportata da un vero intervento sulle tratte, subirà un inevitabile peggioramento».