Soddisfatti no, è impossibile esserlo. Ma la strada è quella giusta. Bene i nuovi treni, aiutano a migliorare la situazione. E occhio ai nuovi cantieri che caratterizzeranno tutto il 2022. Sono questi, in estrema sintesi, i punti cardine che hanno caratterizzato l’intervento dell’amministratore delegato di Trenord Marco Piuri, intervenuto giovedì 17 febbraio in commissione territorio per riferire in merito alla situazione e all’andamento del servizio ferroviario regionale. Presente anche l’assessore regionale alle Infrastrutture, Mobilità e Trasporti, Claudia Terzi. Ecco, per punti, tutti i dati snocciolati da Trenord.
Puntualità
«Il servizio sta migliorando – ha detto Piuri -. Nel 2018 quella a cinque minuti (ovvero i treni che arrivano in ritardo entro la soglia dei cinque minuti) era pari al 78%. Ora siamo all’83,6 nel 2021. Quella ai 7 minuti è all’89,3%, quella al quarto d’ora al 96,3%». Sempre nel 2018, annus horribilis per Trenord, c’erano mediamente ogni giorno 102 soppressioni di corse, scese a 64 nel 2021. «Di cui solo 26,7 imputabili direttamente a Trenord – ha sottolineato Piuri -. Quindi, meno della metà sono colpa nostra. O, se vogliamo, solo in meno della metà dei casi di soppressioni possiamo muovere noi direttamente delle leve per migliorare la situazione». Una spinta al miglioramento del servizio la daranno «i nuovi treni. Oggi sono 39 quelli in servizio. Sulle nove linee sulle quali circolano, le performance sono nettamente migliorate in termini di puntualità e comfort». Ad esempio, ha sottolineato Piuri, sulla Lecco-Milano via Carnate (oggi totalmente servita dai treni Caravaggio) se nel 2019 la media di treni in ritardo entro i cinque minuti era appena del 70,7%, l’introduzione dei nuovi treni ha permesso un recupero già durante lo scorso anno fino all’83,4%. «E nel 2022 siamo saliti al 93,4%». Dati simili anche per un’altra linea brianzola, la Como/Chiasso-Monza-Milano.
I cantieri
Il 2022 sarà un anno ricco di cantieri. Due, in particolare quelli che interesseranno le linee brianzole. Sulla Milano-Lecco-Sondrio-Tirano ci sarà l’interruzione totale della linea dal 26 giugno al 28 agosto nel tratto compreso tra Colico e Tirano per dei lavori che dovrà compiere Rfi. «Un problema su un tratto che, in quel periodo, mostra numeri di servizio interessanti grazie alla sua vocazione turistica» ha detto Piuri. Altro cantiere interesserà da vicino Monza: dal capoluogo brianzolo fino a Sesto San Giovanni, dal 3 luglio fino al 28 agosto, ci saranno lavori che impatteranno i treni della Milano-Chiasso (via Monza, Lissone e Seregno) e della Milano-Lecco via Carnate e Arcore: tutti i treni della linea S9 saranno soppressi tra Seregno e Milano-Lambrate, i Besanino della linea S7 si fermeranno a Monza.
I nuovi treni
La flotta di Trenord è composta da 426 convogli, di cui 153 (ovvero il 36%) di vecchia generazione, entrati in servizio tra gli anni ’70 e ’80 del secolo scorso. Nel 2022 il progressivo ingresso dei nuovi treni ridurrà ulteriormente la quota di treni anziani, a partire dalla flotta di convogli diesel ancora in servizio. «Scenderemo a 409 convogli, ma porteremo più persone, da circa 160mila posti a 165mila i posti offerti» ha spiegato Piuri. I treni più obsoleti passeranno da 153 a 81 (pari al 19,8% della flotta). Nel corso dell’anno entreranno in funzione 68 nuovi treni, entro il 2025 tutti i 245, nuovi, previsti tra i 222 acquistati da Regione Lombardia, i 14 a idrogeno e i 9 interoperabili. In ritardo i “Colleoni” della Stadler, che dovevano entrare in servizio a gennaio di quest’anno e invece, per ritardi dovuti a mancate autorizzazioni, slitteranno a metà settembre.
Vandalismi
La voce “vandalismi” è una di quelle che maggiormente preoccupa Trenord. «Lo scorso anno, per riparare i danni a vetri e sedili, ripristinare i martelletti rubati, rimuovere i graffiti, pagare la vigilanza notturna e le strutture di security abbiamo speso 6 milioni di euro – ha snocciolato Piuri -. Abbiamo registrato 167.470 metri quadri di graffiti sui nostri treni, +8% rispetto al 2020, 614 vetri frantumati (+22% rispetto l’anno precedente) e 2,772 sedili divelti». Sono state, infine, 8.558 le segnalazioni gestiti dalla security di Trenord. Dato che comprende anche minacce, furti, aggressioni e intemperanze varie.
Assunzioni
Tra il 2018 e il 2021 Trenord ha assunto 1.154 persone, tra cui 310 macchinisti, 308 capitreno e 171 manutentori. «Al netto dei pensionamenti e delle uscite – ha detto Piuri – oggi abbiamo 25 macchinisti, 32 manutentori e 102 capitreno in più di tre anni fa, pur con un servizio rimodulato rispetto a quello che avevamo nel 2018. Trenord è una società che investe e assume personale».
Sempre a proposito di personale, Piuri si è soffermato sulle assenze per Covid degli ultimi mesi. «Tra dicembre 2021 e gennaio 2022 c’è stata una crescita rapida e rilevante delle assenze di personale operativo dovute a malattie, quarantene e permessi – ha detto Piuri -. Mediamente prima del Covid avevamo un 6% di personale assente (90 persone) a dicembre 2021 abbiamo toccato punte del 25% (350 persone). Il dato a gennaio è migliorato. Il personale di Trenord consente di sostituire fino all’8% di assenze giornaliere. Fino al massimo il 12% copriamo i buchi con il lavoro straordinario, Oltre quella soglia dobbiamo rimodulare per forza i turni, sopprimendo corse. Nonostante questi tagli, abbiamo continuato a offrire oltre un milioni di posti a sedere ogni giorno, a fronte di 430mila viaggiatori quotidiani a inizio febbraio. E tutti i tagli li abbiamo presi di settimana in settimana, informando i nostri viaggiatori di quello che avrebbero trovato sui binari la settimana successiva».
Il bilancio
Nel corso del 2021 c’è stata una forte riduzione dei viaggiatori trasportati, -44% rispetto al 2019. Anche i ricavi da traffico (ovvero, la vendita di biglietti) hanno avuto un andamento simile: «Siamo calati di 160 milioni di euro, il 45% in meno rispetto all’anno pre Covid – ha spiegato Piuri -. I costi sono rimasti, nel corso del 2021, sostanzialmente simili, a quota 733 milioni, con qualche risparmio che ci ha permesso di abbassare di 28 milioni i costi contabilizzati nel 2019, bari a 761 milioni di euro. Il grado di copertura dei ricavi da traffico su questi costi operativi, se nel 2019 era pari al 46%, nel 2021 è sceso al 26%. Mancano 130 milioni di euro».
Un cammino che ha ricevuto anche la benedizione dell’assessore Terzi: «Per quanto riguarda l’ondata di Covid da variante Omicron, abbiamo avuto punti di assenze del 26% per turno – ha detto l’esponente della giunta Fontana -. Un dato che supera la fascia normale di gestione delle assenze, che va dal 5% al 10%. Abbiamo affrontato la situazione evitando di mandare gli utenti allo sbaraglio, evitando cioè di mandarli in stazione ad aspettare un treno che non sarebbe passato. Abbiamo dato la certezza dei servizi che c’erano, soprattutto nelle ore di punta. Dai 1.610 treni al giorno a inizio febbraio, in piena variante Omicron siamo passati ai 2.038 di inizio febbraio. C’è sempre stata una risposta adeguata data a un’utenza minore rispetto alle medie pre Covid. Non si può lavorare solo sulla quantità del servizio offerto, ma dobbiamo lavorare meglio sulla qualità. Negli ultimi due anni il mondo è cambiato e quelli che erano gli obiettivi pre pandemia saranno difficilmente raggiungibili per mancanza di domanda. Trenord non deve recuperare un’utenza che si è disinnamorata, ma deve creare una nuova domanda in un mondo che è cambiato».