«Chiediamo esplicitamente le dimissione dell’assessore Terzi, responsabile del disastro». Non le mandano certo a dire i comitati e associazioni, coordinamenti e rappresentanti dei pendolari, in una lettera aperta congiunta diffusa nella mattinata di lunedì 17 gennaio e inviata al presidente della Regione Attilio Fontana. A firmare il duro documento sono state le associazioni MI.MO.AL., Pendolari Novesi, Comitato Pendolari Bergamaschi, Comitato Pendolari Como – Lecco, Comitato Pendolari Cremaschi, Comitato Pendolari della Bassa Bergamasca, Comitato Pendolari del Meratese, Comitato Pendolari di San Zenone al Lambro e comuni limitrofi, Comitato Pendolari Gallarate – Milano, Comitato Pendolari Lecco-Milano, Comitato Pendolari linea S6 Milano – Novara, Comitato Pendolari Romano, Comitato Pendolari Busto Nord, Comitato Trasporti Lecchese, Comitato Viaggiatori e Pendolari della Milano – Asso, Comitato Viaggiatori S9/S11, Comitato Viaggiatori TPL Nodo di Saronno, Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi, InOrario: Comitato Pendolari linea Mantova Cremona Milano, PendolariComo, Pendolino della Brianza – S7 Besanino, Rappresentanti della linea Domodossola – Arona – Milano, #sbiancalafreccia, UTP – Utenti del Trasporto Pubblico Regione Lombardia, Rappresentanti Regionali dei Viaggiatori:, Franco Aggio, Giorgio Dahò, Stefano Lorenzi, Francesco Ninno, Sara Salmoiraghi.
La situazione nelle ultime settimane, aggravata dalla diffusione della pandemia di Covid-19, si è fatta dunque insostenibile per i pendolari lombardi. «Il Trasporto Pubblico Lombardo ed in particolare quello su ferro, di cui la programmazione e funzionamento ricadono nella piena competenza e responsabilità dell’Esecutivo Regionale, sta conoscendo uno dei suoi più cupi periodi, degradando continuativamente ed in maniera ormai non più sostenibile – scrivono i firmatari della lettera -. Anche se la presente pandemia costituisce un ulteriore motivo di peggioramento, non ne costituisce affatto la causa esclusiva e nemmeno la principale. Il Covid c’è per tutti ma nessuna altra azienda, ferro o gomma che sia, è nelle stesse disastrate condizioni di Trenord, ed ovunque (anche per la “vicina” Trenitalia) le cancellazioni dei treni rimangono ad un livello molto più basso. In particolare, il peggioramento della qualità e della quantità del servizio è in atto da anni e la pandemia costituisce quindi solo una causa di accelerazione e giustificazione del degrado».
Anno dopo anno, ricordano i pendolari, le corse sono state ridotte, passando dalle 2.347 corse giornaliere del 2018, alle attuali (orario in vigore dal 10 gennaio 2022) meno di 1.800 corse, «senza contare la riduzione della lunghezza del percorso di molte altre». A tale riduzione, vanno sommate le cancellazioni delle corse che, nei giorni scorsi, è arrivata a punte del 25%. «Larga parte di queste criticità dipendono dal fallimento del programma di assunzioni di personale. Converrà con noi – scrivono i pendolari rivolgendosi a Fontana – che, in queste condizioni, è impossibile usare il treno, infondendo nella cittadinanza la convinzione dell’esistenza di un consapevole processo di progressivo smantellamento del Servizio Ferroviario Regionale. Il degrado della situazione ai danni dei cittadini lombardi è ormai tale da rendere necessaria una decisa correzione alla rotta che ha portato a tale disastro e a tale punizione del popolo lombardo, che non merita. Poiché una tale correzione, per essere credibile, non può prescindere da un cambio della guardia nella gestione del sistema ferroviario regionale, chiediamo esplicitamente le dimissioni dell’assessore Terzi, che riteniamo largamente responsabile del disastro, attuando scelte politiche e gestionali inadeguate e sottraendosi sistematicamente al confronto con i rappresentanti degli utenti. I problemi del trasporto pubblico non si limitano alla parte ferroviaria».
«Anche nella gomma – continuano i comitati -, ugualmente di competenza regionale ma demandata alle province e comuni capoluogo tramite le Agenzie del Tpl, c’è una situazione diffusa di difficoltà che richiede un impegno specifico sul quale l’assessorato è stato assente. Ci limitiamo a segnalare la carenza di risorse soprattutto nell’area urbana del capoluogo regionale, aggravate da uno storico squilibrio a svantaggio delle aree confinanti con l’area metropolitana milanese. Siamo certi di poter confidare nella sua autorità di presidente della giunta perché affidi la delega ai Trasporti a persona più motivata e competente perché la Lombardia abbia i servizi ferroviari che merita».