Gelsia sbaglia i calcoli per le tariffe della tassa rifiuti 2024. A Bovisio Masciago le scadenze dei pagamenti della Tari slitteranno in avanti: la scadenza del 31 ottobre passa al 30 novembre e la seconda rata passa dal 31 gennaio al 28 febbraio 2025. Questo l’effetto concreto per i cittadini degli errori riscontrati nei computi numerici, la cui responsabilità è stata ammessa dagli stessi responsabili dell’azienda, nella riunione di commissione bilancio svolta presso il palazzo comunale nella sera di giovedì 17 ottobre.
All’ordine del giorno c’era il punto “rettifica della deliberazione comunale avente ad oggetto l’approvazione del piano finanziario 2024-2025 e delle tariffe relative alla tassa rifiuti”. L’assessorato presieduto da Alice Brambilla è dovuto correre ai ripari dopo avere constatato che, per il 2024 mancavano all’appello ben 200mila euro, per effetto dell’errato calcolo che, per Bovisio Masciago, è in capo all’azienda partner, ovvero Gelsia.
Tassa rifiuti, conti sbagliati: i pagamenti a Bovisio slittano in avanti
Niente di irreparabile: gli incaricati stanno effettuando la revisione del documento, ma per forza di cose le scadenze di pagamento per la cittadinanza slitta. Le modifiche al calendario saranno opportunamente comunicate ai contribuenti. I motivi dell’errore sono riconducibili ad alcune modifiche del sistema adottato per la elaborazione e questo incidente di percorso consentirà a Bovisio Masciago di efficientare il servizio per il prossimo futuro: “Questo Comune e un altro di quelli che gestiamo – ha rivelato l’incaricato Gelsia intervenuto alla riunione – hanno fatto domanda di ricevere i dati in tempi ravvicinati per effettuare, d’ora in poi, controlli incrociati”.
L’azienda ha dato la piena disponibilità a fornire la documentazione non solo ai due Comuni richiedenti: presto la richiesta di Bovisio diventerà standard per tutti, in modo da potere fare un controllo incrociato, rapido ed efficiente ogni volta che ce ne sia bisogno, su tutti i Comuni consorziati. Questi sono gli aspetti positivi, le ripercussioni di questo errore sono però che si tradurrà in poco meno di 30 euro a utente in più di tassa rifiuti, in media. “Non tutte le utenze pagheranno 28 euro in più, ma è la media per potere arrivare ai 200mila euro mancanti”.