Circa 400 persone hanno aderito all’ultima 4 giorni di screening, tramite tamponi rapidi per Covid-19, proposta tra Carate Brianza e Albiate. Sul totale, i positivi sono stati circa il 7 per cento. L’iniziativa ha preso vita tra l’8 e il 10 gennaio, con un anticipo il 6 gennaio riservato a bambini e ragazzi delle scuole (e loro famiglie). Ad Albiate c’era già stato uno screening dedicato prima di Natale, dove avevano aderito circa 400 persone, di cui un’ottantina provenienti da fuori paese.
«L’adesione è stata più timida del previsto. Molti hanno preferito non effettuare il tampone per il timore di risultare positivi» rileva Emiliano Besana, titolare del Centro Medico Besana che, assieme al sistema Proteggo, ha messo in piedi lo screening predisposto dai Comuni di Carate e Albiate.
C’erano prezzi calmierati per i residenti, fino alla gratuità per gli over 70. «Purtroppo ci siamo scontrati con la realtà» di chi ha preferito non effettuare tampone: «Alcuni genitori ci hanno detto “Se mio figlio è positivo e poi deve rimanere a casa da scuola, come facciamo?”. Hanno preferito evitare il tampone anche persone che lavorano in proprio».
L’obiettivo dello screening era proprio quello di «ripartire dopo le feste riducendo il rischio di contagio. Un servizio per la comunità, non finalizzato al guadagno privato».
Sul totale dei cittadini aderenti allo screening, 327 sono residenti a Carate Brianza. Di questi, 24 sono risultati positivi (7,3%), 77 sono gli over 70 e 27 gli studenti.