Suor Lucia Pulici, messa a Desio in memoria del suo martirio in Burundi

È passato un anno dalla tragica domenica 7 settembre 2014 quando tre religiose missionarie italiane, tra le quali suor Lucia Pulici di Desio, furono barbaramente assassinate a Bujumbura, in Burundi. Desio la ricorderà con una messa lunedì 7 settembre, alle 21, nella chiesa di San Giorgio, il rione in cui Lucia Pulici è nata
Suor Lucia Pulici , la missionaria saveriana uccisa in Burundi il 7 settembre dello scorso anno
Suor Lucia Pulici , la missionaria saveriana uccisa in Burundi il 7 settembre dello scorso anno Paola Farina

È passato un anno dalla tragica domenica 7 settembre 2014 quando tre religiose missionarie italiane, tra le quali suor Lucia Pulici di Desio, furono barbaramente assassinate a Bujumbura, in Burundi. Un fatto che sconvolse il mondo intero. La comunità pastorale cittadina e i missionari saveriani intendono ricordare suor Lucia e il suo martirio con una cerimonia religiosa programmata per lunedì 7 settembre, alle 21, nella chiesa di San Giorgio, il rione in cui Lucia Pulici è nata, cresciuta, ha maturato la propria fede e nel quale ritornava nei momenti di stacco dalla terra di missione.

Del massacro delle tre missionarie saveriane (con suor Lucia furono uccise le consorelle suor Olga Raschietti di Vicenza e suor Benedetta Boggian di Padova) venne subito incolpato un giovane squilibrato locale, Christian Claude Butoyi. All’arresto, questi confessò risentimenti personali verso la comunità saveriana, a suo dire rea di aver alzato le proprie strutture su un terreno di sua proprietà. Una affermazione priva di riscontro. Avrebbe agito per vendetta, per farsi giustizia. Subito dopo, la versione ufficiale subì un serio attacco dal direttore di Radio Publique Africaine (Rpa), Bob Rugurika. Secondo una testimonianza da lui raccolta, le tre suore sarebbero state uccise perché avevano scoperto un traffico sospetto di farmaci e di minerali preziosi. A dirigere il traffico illecito, secondo il giornalista, sarebbe stato un generale ex capo dello spionaggio burundese (LEGGI QUI)

I farmaci sarebbero stati importati come destinati alla parrocchia, per evitare le tasse doganali, ma nella realtà fatti pervenire all’ospedale di sua proprietà, insieme a minerali preziosi. Sarebbe lui, secondo il direttore di Rpa, il mandante della strage. Avrebbe voluto impedire alle suore di denunciare i suoi traffici. Per il servizio giornalistico, Rugurika venne incarcerato nel gennaio scorso perché rifiutò di svelare la fonte delle notizie da lui mandate in onda e rimase in galera per più di un mese, liberato solo dopo una forte pressione delle organizzazioni internazionali che operano per la difesa di diritti umani. «La cosa sembra assolutamente inverosimile – aveva subito detto la superiora delle missionarie saveriane -. Dubitiamo che le sorelle fossero a conoscenza di traffici simili. Aspettiamo e ci auguriamo che la verità emerga e che giustizia sia fatta».

L’intera vicenda è comunque ancora da chiarire e non è dato sapere a che punto sono le indagini portate avanti dalla polizia burundese. Le salme delle tre religiose sono state subito portate a Bukavu, nella Repubblica del Congo, dove riposano nel piccolo cimitero accanto alla missione saveriana. Quello di essere seppellite laggiù era il loro desiderio. La diocesi di Milano le ha ricordate in marzo nella giornata dedicata ai missionari martiri e Desio ha intitolato a suor Lucia a maggio un parco giardino nel quartiere di San Giovanni Battista.