Un bagno di folla ha salutato per l’ultima volta l’ex sindaco di Sulbiate Giampiero Cavenago. Nel pomeriggio di mercoledì 19 settembre nella chiesa parrocchiale si è tenuto il funerale dell’ex primo cittadino, alla guida del paese dal 1995 al ’99. Classe 1958, Cavenago è scomparso nella notte tra lunedì e martedì a causa di una malattia con la quale ha lottato per più di un anno. Presente alla cerimonia l’attuale sindaco, Carla Della Torre, che ha lasciato un ricordo del suo predecessore attraverso un messaggio sul sito del Comune.
«Oggi siamo tutti più poveri – si legge nel testo – Ci mancherà quella voce amica che diventava parola detta al momento giusto agli amici, ai colleghi, agli amministratori, alle persone, alla nostra comunità. Ci è stata tolta una presenza significativa nel nostro cammino di comunità (…) Per me è la storia di una amicizia, per tutta la nostra comunità è l’impegno di Giampiero che parte da giovane in oratorio, poi dalla sua esperienza di amministratore, di attento politico e di promotore di tante realtà dell’associazionismo del nostro Paese. Giampiero, ci hai lasciato migliori, ci hai lasciato il segno del tuo farti prossimo, sempre però, un passo indietro e con il tuo sottile stile di defilarti da ogni manifestazione di riconoscimenti, sempre con il tuo pungente ma realistico senso di sintesi che arrivava subito alle migliori soluzioni. Hai trovato nella tua famiglia, in Marcella e Alessandro, il sostegno e la serenità che ti hanno permesso di essere ciò che sei stato, e a loro va il nostro ringraziamento per aver voluto condividere con tutti noi il tuo vissuto, la tua passione, il tuo impegno».
Nel corso della cerimonia è stata letta anche una lunga lettera dell’ex parroco della comunità pastorale Regina degli Apostoli, don Luca Raimondi, molto legato a Cavenago.
Cavenago era molto conosciuto in paese non solo per il ruolo di sindaco ricoperto nella seconda metà degli anni ’90, ma anche per via sia della sua professione di geometra che del suo impegno nel mondo dell’associazionismo. Da giovane in oratorio e dopo il mandato da primo cittadino, nell’associazione culturale Sant’Ambrogio che proprio un anno fa, grazie all’intervento della famiglia Galbusera, era riuscita a riportare ai fasti d’un tempo l’antica chiesetta sulbiatese.